
Sindolls
Milano, 24 aprile 2019 - The Voice of Italy è tornato. Il programma condotto quest’anno da Simona Ventura ha registrato oltre 2milioni e 434mila telespettatori e uno share dell’11,15%, con punte del 17.34% e una media del 21.1% nel target 11-14 anni. Esordio positivo anche sui social: l'hashtag #TVOI ha conquistato il primo posto dei Trend Topic Italia e il terzo posto dei Trend Topic Mondo. Nel complesso, la prima puntata della nuova edizione di The Voice ha generato un totale di 179.500 interazioni. Con la prima Blind Audition i quattro coach - Gigi D’Alessio, Elettra Lamborghini, il monzese Morgan ed il milanese Gué Pequeno - hanno svelato le loro doti, sfidandosi tra gag e attimi decisivi. Nell’appuntamento di martedì sera, 14 Voci su 17 sono entrate ufficialmente nei team dei quattro coach. Tra loro anche qualche lombardo (natio o d'adozione).
Nel Team Gué Pequeno è entrato Ares Favati, nato a Busto Arsizio (in provincia di Varese) ma che ora vive a Vinovo (Torino). Ha 31 anni ed è un ragazzo sorprendente: aitante ed estroverso, all’apparenza sembra un tipo “tutto muscoli e niente cervello” ma in realtà è profondo, sensibile e colto (ha frequentato Giurisprudenza senza concluderla e si è laureato in Economia privatamente). Lavora come vocalist in discoteca e non mai studiato canto; si è scoperto “cantante” nell’estate del 2006, quando un amico lo ha spinto a cantare al karaoke di un pub la parte rap di In the end dei Linkin Park e Wherever you will go dei The Calling. Nello stesso anno si è innamorato dello swing grazie all’album It’s time di Michael Bublé e ha approfondito il genere ascoltando anche Frank Sinatra e Dean Martin, cominciando a canticchiare le loro canzoni. Ares ama diversi generi musicali: rap, swing, pop leggero italiano ma anche il cantautorato. Ares sogna di fare un concerto con le sue canzoni, anche se ammette che potrebbe avere un po’ di timore ad esibirsi davanti a tanta gente.
Lo stesso coach ha poi scelto anche le gemelle 20enni Ina e Serena Sinani. Sono di origine albanese ma sono nate a Monza e vivono a Meda. Condividono la passione per la musica e cantano in duo con il nome d’arte “Sindolls”. Hanno iniziato a fare musica grazie ai genitori, da sempre appassionati, che le hanno educate all’ascolto di un po’ tutti i generi in modo trasversale. Hanno cominciato a suonare la chitarra e poi a cantare, avendo come artiste di riferimento Ariana Grande e Nicki Minaj. Sono delle YouTuber e sul loro canale postano video nei quali cantano, ma anche semplicemente parlano di vari argomenti. Entrambe considerano The Voice come ad un’occasione per dare una svolta alla loro passione per la musica e una possibilità per trasformarle in un lavoro. Al momento studiano Scienze della Comunicazione, ma solo per avere in extremis un piano B.
Nel Team D'Alessio, invece, è entrata la cantante, autrice e sound-designer Kumi Watanabe. Ha 50 anni ed è nata a Tokyo da madre italiana e padre giapponese, di professione diplomatico. È cresciuta tra il Giappone la Germania, il Messico, la Francia e l’Inghilterra e questo continuo peregrinare le ha permesso di immergersi nelle tradizioni musicali dei vari Paesi in cui ha vissuto e di acquisire un gusto musicale raffinato e particolare.Dopo la morte del padre, quando lei aveva 14 anni, si è trasferita insieme alla mamma e al fratello in Italia. A 36 anni si è trasferita a Londra, dove ha studiato canto e pianoforte e si è diplomata in Sound Design. Un anno fa ha lasciato Londra per vivere a Milano, dove insegna canto e dizione e si esibisce con la sua band in vari locali. Oggi Kumi è cantante, autrice e sound-designer e scrive brani in inglese, francese, italiano, giapponese e spagnolo. In passato ha aperto i concerti di artisti come Gary Moore, Jeff Beck, Jethro Tull, Ani DiFranco e ha duettato con Franco Battiato nell’album “X Stratagemmi”, accompagnandolo nel tour europeo.
La competizione proseguirà nella seconda puntata, in onda martedì 30 aprile. In tutto sono cinque le Blind Audition che i coach hanno a disposizione per scegliere una prima rosa di 14 talenti per ciascun team: solo 6 per squadra accederanno alla fase successiva, quella delle Battle.