Super Green pass, 1,4 milioni di over 50 senza vaccino. Dal 15 febbraio obbligo sul lavoro

Costa: "Sull'obbligo del pass rinforzato per ultracinquantenni dobbiamo essere rigidi, andando anche oltre la scadenza del 15 giugno". Scoperto da vaccino il 5,09% dei 60-69enni (383.649), il 6,52% dei 50-59enni (628.558)

Milano - Da lunedì 15 febbraio nuova tappa sul fronte della gestione della pandemia: a partire da questa data gli ultracinquantenni potranno accedere al lavoro solo con il super green pass. Ma fino a quando? "Dobbiamo in tutti i modi cercare di ridurre la platea di non vaccinati, coloro che occupano prevalentemente le terapie intensive sono loro e non possiamo permettercelo perché dobbiamo dare l'opportunità agli ospedali di continuare con le attività ordinarie" ha spiegato Andrea Costa, sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, intervistato da Rtl. "Sull'obbligo del green pass rinforzato degli over 50 dobbiamo essere rigidi, andando anche oltre la scadenza del 15 giugno. Siamo convinti della scelta presa e dobbiamo assolutamente tenere il punto" ha aggiunto. 

Sebbene l'obbligo vaccinale per chi ha più di 50 anni sia scattato ormai da tempo (risale all'8 gennaio) in Italia - stando ai dati del report settimanale fornito ieri dal commissario straordinario Francesco Figliuolo - gli over 50 non vaccinati sono ancora 1.404.960 (centomila in meno rispetto alla precedente rilevazione, dal momento che la settimana scorsa erano 1.516.796). Complessivamente, gli italiani di età superiore a 5 anni ancora in attesa di prima dose sono 5.339.679, a fronte dei 5.799.562 di sette giorni fa. Nel dettaglio, risulta ancora 'scoperto' il 2,90% degli ultraottantenni (133.097), il 4,32% dei 70-79enni (259.656), il 5,09% dei 60-69enni (383.649), il 6,52% dei 50-59enni (628.558), il 9,95% dei 40-49enni (873.476), l'8,30% dei 30-39enni (563.960), il 4,53% dei 20-29enni (273.020), il 9,27% dei 12-19enni (428.173) e il 49,13% dei 5-11enni (1.796.090).  Tra i non vaccinati c'è anche la quota di chi è esentato per problemi di salute. 

Super green pass e green pass base: cosa sono e le differenze
Super green pass e green pass base: cosa sono e le differenze

Cosa cambia da lunedì 15 febbraio

L'obbligo di Green Pass rafforzato per tutti i lavoratori (pubblici e privati) e i liberi professionisti di almeno 50 anni scatterà dal 15 febbraio 2022, quando questi dovranno possedere ed esibire il Green Pass rafforzato all'ingresso al luogo di lavoro. 

Green pass rafforzato: come si ottiene?

Ma quali sono le differenze tra green pass base e super green pass, quello richiesto sul lavoro a partire da lunedì (per chi ha più di 50 anni)?

Il green pass base:

 viene generato in automatico e messo a disposizione (gratuitamente) a chi: 

  • Ha fatto la vaccinazione. A ogni dose di vaccino viene rilasciata una nuova certificazione: prima dose, seconda dose o completamento ciclo vaccinale primario, richiamo (booster);
  • E' risultato negativo a un test molecolare nelle ultime 72 ore o antigenico rapido nelle 48 ore precedenti
  • E' guarito da COVID-19 da non più di sei mesi.

La certificazione verde contiene un QR Code che permette di verificarne l’autenticità e la validità. In Italia il pass viene emesso esclusivamente attraverso la Piattaforma nazionale del Ministero della Salute, in formato sia digitale sia cartaceo.

Per super green pass (o green pass rafforzato):

si intende soltanto la Certificazione verde COVID-19 per vaccinazione o guarigione. Il green pass rafforzato non include, quindi, l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare.

Le regole in vigore: dove serve il green pass (base o rafforzato)?

Dal primo febbraio Pass (ottenibile tramite vaccino, tampone o certificato di guarigione) è richiesto per accedere in una serie di uffici pubblici ed esercizi commerciali e per svolgere alcune attività. In particolare il QR code deve essere mostrato per entrare alle poste, in banca, librerie e centri commerciali. Per quanto riguarda il comparto alimentari e negozi di prima necessità l'esenzione riguarda ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari, escluso in ogni caso il consumo sul posto. E ancora: è sempre consentito l'accesso per l'approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e, comunque, alle strutture sanitarie e sociosanitarie nonché quelle veterinarie, per ogni finalità così come non sarà richiesto per accedere negli uffici aperti al pubblico delle forze di polizia e delle polizie locali e negli uffici giudiziari e uffici dei servizi sociosanitari esclusivamente per la presentazione di denunce o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di età o incapaci.

Green pass: sarà abolito? Quando?

In Italia il governo ha deciso di eliminare l'obbligo di indossare le mascherine all'aperto oggi e dal 31 marzo potrebbe cambiare qualche anche per l'obbligo al chiuso. In quella stessa data con ogni probabilità non sarà prorogato lo stato di emergenza. Cosa ne sarà del Green pass, il certificato che accerta la vaccinazione, la guarigione o l'esito negativo di un tampone? Questo strumento rappresenta un vero e proprio lasciapassare ed è ancora oggi necessario per accedere a gran parte delle attività, dal ristorante al parrucchiere. L’idea del premier Mario Draghi sarebbe di allineare velocemente il Paese al contesto Ue. Dunque, non è da escludere l’ipotesi che a fine marzo si possa aprire un dibattito sull'applicazione del green pass e del super green pass. Il tutto ovviamente sempre alla luce della curva epidemiologica. 

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