Spostamenti tra regioni e nuovo Dpcm: ecco cosa cambia e quando

Due settimane decisive. La prima data chiave è il 15 febbraio. Poi sarà la volta del nuovo Dpcm. Occhi puntati sulla curva dei contagi Covid

Controlli polizia (foto Cusa) e impianti sci (Dire)

Controlli polizia (foto Cusa) e impianti sci (Dire)

Milano, 2 febbario 2021 - Febbraio si è aperto con un nuovo valzer di colori, con un'Italia che si è tinta di giallo, Lombardia compresa. Solo cinque le regioni in arancione, nessuna in rosso (e nessuna in zona bianca). Le prossime saranno due settimane-chiave per la gestione dell'emergenza sanitaria: si andrà verso un auspicato allentamento delle misure o sarà necessario fare dietrofront e inasprire le limitazioni (almeno fino allo scadere del Dpcm previsto per il 5 marzo)? Gli occhi di tutti sono puntati sulla curva epidemiologica. La prossima tappa fondamentale sarà a metà mese. Il 15 febbraio si dovrà sciogliere uno dei nodi più importanti per la quotidianità di milioni di italiani, quello relativo allo spostamento tra regioni. Sebbene siano circa 48milioni di persone a essere ormai approdate in zona gialla, le norme anti-Covid lasciano per ora il divieto di spostamento al di fuori dei confini regionali (salvo per i "soliti" motivi di comprovata urgenza, lavoro e salute). Non solo. Sempre in questa data dovrebbe finire lo stop agli impianti sciistici.

Una questione molto sentita in Lombardia. Se è vero che in montagna si possono praticare molteplici attività, e sport, quali sci di fondo, sci alpinismo, ciaspole, solo per ricordarne alcune, è altresì vero che lo sci alpino rappresenta almeno l’80% del flusso turistico nelle stazioni sciistiche. In Lombardia i chilometri di piste sono ben 700, distribuiti nei vari comprensori, concentrati principalmente nelle province di Sondrio, Bergamo e Brescia. Ora gli operatori turistici sperano di poter riaprire il 15 febbraio per poter vivere perlomeno uno sprazzo di una stagione gravemente e irrimediabilmente compromessa. Giorni decisivi, dunque. Già in settimana il Cts si riunirà per analizzare il nuovo protocollo "Sugli impianti per lo sci amatoriale". E potrebbero esserci nuove modifiche. Difficile che il Comitato Tecnico Scientifico dia il via libera alla riapertura degli impianti nelle zone arancioni. Un nuovo giro di vite potrebbe arrivare anche in tema di gestione dei flussi.

Su queste decisioni (spostamenti tra regioni e stagione sci) pende però la spada di Damocle dei contagi e la paura che il passaggio in zona gialla possa essere interpretato come un "liberi tutti". Il governatore lombardo Attilio Fontana ha invitato i cittadini a vivere questa nuova fase con grande senso di responsabilità: "Non si può tornare indietro, nuove chiusure sarebbero impensabili per l'economia". La premessa, con i centri cittadini affollati già domenica, ha sollevato non poche apprensioni in Governo e Cts. Il rischio di innescare una nuova esplosione dei contagi c'è, ha ribadito il Comitato Tecnico Scientifico. "Non possiamo abbassare la guardia" ha sottolineato il ministro per Affari Regionali Boccia