
L'intervento dei carabinieri (Archivio)
Sovico (Monza), 26 Aprile 2023 - "Venite, il mio compagno mi sta picchiando davanti alle mie figlie di 5 e 7 anni". Poi la donna non sporge denuncia, ma il marocchino 38enne viene arrestato perché aggredisce anche i militari intervenuti e ora è finito in carcere.
Convivente pregiudicato
È quanto è accaduto la scorsa notte nell'abitazione di Sovico di un'italiana, separata con due bambine, che conviveva insieme al nordafricano, disoccupato, già pregiudicato per spaccio di droga e attualmente agli arresti domiciliari per una precedente accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
Macchie di sangue
Quando i carabinieri di Biassono e del Nucleo Radiomobile di Monza sono intervenuti poco dopo l'una nell'appartamento, la donna ha fatto vedere loro le macchie di sangue ancora sul pavimento per avere ricevuto un pugno sul labbro dal 38enne, che appariva sotto l'effetto di alcol. La donna ha raccontato ai militari di essere stata picchiata davanti alle due figlie, svegliate dalle urla della mamma, e di non volere più in casa il 38enne, pur non essendo disposta a denunciarlo per maltrattamenti.
Testate all’auto dei carabinieri
Quando i carabinieri hanno invitato il marocchino a seguirli, l'uomo ha iniziato a inveire contro di loro e ad aggredirli e a quel punto è stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Mentre lo accompagnavano con l'auto di servizio in caserma, il 38enne ha cominciato a prendere a testate il finestrino della macchina, a scalciare e sputare all’indirizzo dei carabinieri, ripetutamente minacciati.
La convalida
Anche alla Stazione la situazione non è migliorata e il 38enne è stato portato nella cella di sicurezza di Monza in attesa del processo per direttissima che si è tenuto questa mattina al Tribunale di Monza. Davanti al giudice il marocchino ha negato di avere usato parole e modi violenti, anzi ha sostenuto di essere stato lui la vittima di aggressione. La rappresentante della pubblica accusa ha chiesto la convalida dell'arresto con la misura di custodia cautelare del carcere. Il difensore nominato d'ufficio all'arrestato ha invece chiesto una misura alternativa al carcere per permettere al 38enne di continuare a frequentare il Servizio per le tossicodipendenze. Il giudice ha convalidato l'arresto e ha disposto che il marocchino resti dietro le sbarre in attesa del processo perchè, in mancanza della casa dove conviveva, risulta senza fissa dimora.