Severino Antinori, condanna e ritorno del ladro di ovuli

Il ginecologo sta scontando ai domiciliari la condanna a 6 anni e mezzo. Abbandonato lo studio medico milanese in cui eseguì la rapina di ovuli. Risarcita con 25mila euro la donna che lo denunciò: "Ma soffro ancora"

Severino Antinori

Severino Antinori

Le luci sono spente al civico 8 di via Dei Gracchi, a pochi passi dalla circonvallazione che come un anello attraversa Milano. Resta l’insegna “Clinica Matris - ginecologia“ sopra le vetrate dei locali, accanto alla sala del Regno dei Testimoni di Geova, a ricordare la presenza del centro medico ormai chiuso finito al centro dell’inchiesta che ha travolto Severino Antinori, discusso pioniere della fecondazione assistita.

Condanna per la "rapina di ovuli"

Il ginecologo, 77 anni, sta scontando nella sua casa a Roma, agli arresti domiciliari per motivi di salute, la condanna a 6 anni e mezzo di reclusione (definitiva dal novembre 2020) per il caso della “rapina di ovuli“, per aver prelevato nella primavera del 2016 gli ovociti a una giovane infermiera spagnola che aveva denunciato di essere stata immobilizzata, sedata e poi costretta a subire l’intervento all’interno della Clinica Matris. Presto potrebbe chiedere una misura alternativa alla detenzione, che potrebbe segnare il primo passo per un ritorno nella società del medico che si è sempre proclamato vittima di "una persecuzione e di un errore giudiziario" che ha decretato la fine della sua carriera segnata anche da esperienze in politica nel Lazio.

"Pronto a tornare in attività"

«Il professor Antinori resta uno scienziato di levatura internazionale – spiega il suo difensore, l’avvocato Gabriele Maria Vitiello – e sta scontando serenamente la condanna. È provato dalla situazione, studia e si tiene aggiornato, un suo eventuale ritorno in attività in futuro sarebbe un bene non solo per lui ma per tutti". Sulla vicenda giudiziaria, però, non è ancora scritta la parola fine. Lo scorso 25 ottobre Antinori è stato assolto a Milano "perché il fatto non sussiste", dalle accuse di violenze sessuali su due pazienti nel 2015. Per altre imputazioni, che riguardavano sempre casi con al centro clienti della sua clinica e donatrici di ovuli, è stato dichiarato il "non doversi procedere" per difetto di querela, dopo la riqualificazione dei reati di furto aggravato e violenza privata in esercizio arbitrario delle proprie ragioni e di un’accusa di estorsione in tentativo di truffa.

Le vicende giudiziarie

Il medico era già stato assolto in altri procedimenti, tra cui uno sempre per abusi sessuali a Milano, da accuse di associazione per delinquere finalizzata al commercio di ovociti, di violenza privata e esercizio abusivo della professione. Capitoli, in alcuni casi non ancora approdati davanti alla Corte d’Appello, di una vicenda giudiziaria lunga e travagliata che ha visto ridimensionate gran parte delle accuse. La giovane infermiera che lo denunciò, dando il via al procedimento che ha portato alla sua condanna definitiva per la “rapina di ovuli“ è tornata intanto in Spagna, dove si è ricostruita una vita. "È ancora provata da una vicenda dolorosa che sta cercando di lasciarsi alle spalle", spiega l’avvocato Roberta De Leo, legale della ragazza, parte civile nel processo a carico del medico. Antinori avrebbe versato alla giovane la provvisionale (circa 25mila euro) decisa dai giudici a titolo di anticipo sul risarcimento, che deve ancora essere quantificato in sede civile. Sta seguendo gli sviluppi della partita, che deve ancora approdare davanti al Tribunale civile, l’avvocato Francesca Ardizzone.

Matris Srl, dalle cure per la fertilità alle ristrutturazioni

La Matris Srl, fondata nel 2000 a Roma, a capo della cliniche alle quali si rivolgevano coppie per terapie sulla fertilità, dai registri camerali risulta ancora formalmente attiva. Conta un capitale sociale di 10mila euro, detenuto al 100% da un’altra società romana, la Global Technical Service. Società che invece risulta ormai "inattiva", sempre con capitale sociale di 10mila euro detenuto da Severino Antinori, con la moglie come amministratrice unica. Singolare la ragione sociale: "Costruzione, ristrutturazione, compravendita e locazione di imbarcazioni, navi e aeromobili da diporto", con la possibilità di compiere "voli per trasporto organi e voli sanitari".