Scuola, Cts: "Nessun rinvio, gli studenti delle superiori possono tornare in presenza"

Gli esperti: "Se qualche presidente di regione decidesse diversamente, se ne assume la responsabilità"

Scuola, alle superiori si torna in presenza

Scuola, alle superiori si torna in presenza

Milano, 17 gennaio 2021 - Le scuole superiori possono tornare in presenza nella misura del 50% e fino al 75% come previsto dal Dpcm del 14 gennaio. E' questo, secondo quanto si apprende, il parere degli esperti del Comitato tecnico scientifico che si sono riuniti d'urgenza questa mattina dopo la richiesta del governo di un'indicazione sul ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori. Le scuole vanno dunque riaperte e, sottolineano ancora gli esperti, se qualche presidente di regione decidesse diversamente, "se ne assume la responsabilità".

Intanto, la Lombardia, finita in zona rossa, non può far tornare gli studenti delle superiori in aula. Ma le proteste non si placano. Dopo giorni di sit-in negli istituti, i ragazzi continuano a far sentire la loro voce: vogliono tornare in classe e non ne possono più della didattica a distanza. E' terminata alle 8 di questa mattina, dopo 21 ore, l'occupazione degli studenti del liceo Vittorio Veneto: hanno dormito all'aperto in cortile tutta la notte attrezzandosi per resistere al freddo con l'aiuto di materiale fornito da genitori, diverse associazioni e collettivi di altre scuole superiori. Una delegazione di 5 ragazzi è poi andata a Palazzo Marino per un confronto con il sindaco di Milano Giuseppe Sala.

L'incontro è durato quasi un'ora. "Abbiamo parlato della priorità che dovrebbe avere la scuola, della Dad che non dovrebbe essere usata come opzione primaria, ma dovrebbe essere sempre affiancata a una didattica in presenza. - ha detto Tito in rappresentanza degli studenti -. Quindi bisogna trovare una soluzione mista. Il sindaco Sala si è trovato d'accordo con le nostre richieste e ha detto che riferirà al governo le nostre proposte. Il tema principale di questo incontro è stato che la scuola deve avere la giusta priorità". Gli studenti non continueranno l'occupazione: «Siamo felici di avere ottenuto questi risultati, ma continueremo a batterci per un ritorno in sicurezza a scuola e rimarremo in contatto con il sindaco. Abbiamo ottenuto il risultato sperato, cioè il confronto con un'istituzione come il sindaco e quindi riteniamo che il nostro obiettivo in parte sia stato raggiunto e il sindaco riferirà quanto gli abbiamo detto alla Regione e al governo". Alla domanda se chiederanno un incontro anche al governatore lombardo Attilio Fontana gli studenti hanno risposto che "se è possibile, ci farebbe assolutamente piacere confrontarci con altre istituzioni".

Il sindaco ha confermato tutto in un post sul suo profilo Facebook:  "Oggi ho incontrato una delegazione di studenti del liceo scientifico Vittorio Veneto di Milano. Sono sempre più convinto che sia il momento di andare verso una soluzione mista lezioni in presenza/Dad".  "È da troppi mesi che gran parte delle aule delle scuole sono vuote - ha osservato il primo cittadino -. Ciò crea differenze sociali inaccettabili, penalizzando, per esempio, chi vive in case piccole o chi non ha pieno accesso alle tecnologie. Perché dopo quasi un anno di gestione della pandemia dobbiamo ancora accettare che si possa frequentare un centro commerciale e non un'aula scolastica?". Quindi ha concluso: "Spero che la politica non faccia anche del tema scuola una triste contesa alla ricerca di voti".