Ragazza sbranata dai cani a Catanzaro, Spirlì: "Tragedia immane che poteva essere evitata"

Il presidente facente funzioni della Calabria: "Comunità sotto choc". Dall'Oipa duro attacco contro le amministrazioni: "Inadempienti contro il randagismo". Oggi nuovo sopralluogo dei militari sul luogo dell'aggressione

Cani e nel riquadro la ragazza sbranata, Simona Cavallaro

Cani e nel riquadro la ragazza sbranata, Simona Cavallaro

Satriano  (Catanzaro), 27 agosto - All'indomani della tragedia in cui una ventenne, Simona Cavallaro, è morta sbranata da un branco di cani randagi  mentre stava passeggiando nella pineta di Satriano con il fidanzato, arriva la dura presa di posizione del presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì: "Quanto avvenuto a Satriano lascia sgomenti. Si fa davvero fatica a crederci. È una tragedia immane che poteva e doveva essere evitata. Non si può morire in questo modo, a vent'anni. Mi auguro che gli inquirenti, che hanno già avviato le indagini, facciano luce al più presto su quanto accaduto e riescano a individuare gli eventuali responsabili. A nome di tutta la Giunta regionale, mi unisco allo straziante dolore della famiglia di Simona ed esprimo il più sentito cordoglio a tutta la comunità di Soverato, sotto choc per un evento incomprensibile, inaccettabile".

Secondo le prime ricostruzioni, la 20enne sarebbe andata con un amico nell'area pic nic per poi incamminarsi in una zona abbastanza folta dove avrebbe incontrato il branco di cani, pare tra i 10 ed i 15 pastori maremmani probabilmente a guardia di un gregge,  che l'ha aggredita. Il ragazzo si è salvato riuscendo a trovare riparo in un casolare non distante da dove ha chiesto l'intervento dei soccorsi. Immediato l'arrivo dei sanitari del 118, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso della ragazza, e dei carabinieri della Compagnia di Soverato oltre al magistrato di turno. Oggi sul posto nuovo sopralluogo dei militari.

Oipa: amministrazioni inadempienti in materia di randagismo

Intanto l'Organizzazione internazionale protezione animali punta il dito contro le amministrazioni inadempienti in materia di randagismo e sulla cronica mancanza di fondi necessari a gestirlo.  "Il randagismo non si crea da sé: questa piaga sociale, molto grave in Italia e soprattutto nel Meridione, è determinata dagli scellerati abbandoni e dalle amministrazioni locali che troppo spesso girano la testa dall'altra parte, invece di sterilizzare, accogliere e promuovere le adozioni", commenta il presidente dell'Oipa, Massimo Comparotto