ARNALDO LIGUORI
Cronaca

Assalto ai pronto soccorso in Lombardia per sindromi influenzali: record di casi degli ultimi 5 anni

Gli ospedali sono in affanno e la situazione in alcune giornate è drammatica. Nell’ultima settimana 208 mila casi di patologie virali, pochi per Covid-19

Il personale nei pronto soccorso è stato potenziato (foto di repertorio)

Il personale nei pronto soccorso è stato potenziato (foto di repertorio)

Pronto soccorso presi d’assalto da pazienti con patologie respiratorie. In tutta la Lombardia il numero di accesi negli ospedali registrato in questi giorni è aumentato notevolmente. Le autorità sanitarie hanno stimato circa 208 mila casi di sindromi influenzali soltanto dell’ultima settimana, con un’incidenza mai registrata negli ultimi cinque anni. Il risultato è che in alcuni ospedali di Milano il tasso di affollamento nei pronto soccorso è superiore di oltre il 30 per cento rispetto al normale. 

Pressione sui pronto soccorso

L’ospedale Niguarda, uno dei principali della città, comunica che nella giornata di giovedì ci sono stati circa 100 accessi in pronto soccorso in più rispetto alla media di 280. La metà delle persone sono arrivate in pronto soccorso per malattie respiratorie, per lo più a causa dell’influenza o altri tipo di virus, ma ci sono anche molti casi bambini infetti. “Solo una percentuale residuale per Covid-19”, conferma la struttura sanitaria. Situazioni critiche anche al San Paolo e al Policlinico Mangiagalli.

Anche nelle province la situazioni non è migliore. Impennate di ricoveri sono state segnalate a Bergamo, Cremona, Varese, Lodi e Pavia. Nel Lodigiano, in particolare, le strutture del capoluogo e di Codogno hanno registrato un picco di accessi nella giornata di mercoledì: con 82 accessi contemporanei rispetto al centinaio normalmente distribuiti nell’intera giornata.

La pressione sul pronto soccorso, in questi casi, è enorme. Il problema – lo stesso che si doveva affrontare durante le fasi più dure della pandemia – è proprio l’alto numero di accessi in un tempo limitato. Per affrontarlo, l’ospedale di Lodi ha detto di aver potenziato il personale del Pronto Soccorso e disposto una maggiore ricettività da parte dei reparti nel ricoverare i pazienti. La stragrande maggioranza dei casi che necessitano un ricovero riguardano persone anziane o con patologie preesistenti.

L'incidenza di sindromi simil-influenzali in Lombardia, confronto rispetto agli scorsi anni
L'incidenza di sindromi simil-influenzali in Lombardia, confronto rispetto agli scorsi anni

Record di casi influenzali

Secondo il bollettino della Regione Lombardia, nell’ultima settimana si sono registrati circa 208 mila casi di sindromi simil-influenzali. Un’incidenza pari a 20 casi ogni 1.000 persone: il livello più alto degli ultimi cinque anni.

L’incidenza è aumentata in tutte le fasce d’età e in particolare nei bambini più piccoli (0-4 anni) dove ha raggiunto un valore pari a 56 per cento. L’incidenza è pari 21 per cento nella fascia d’età 5-14 anni, 20 per cento nella fascia d’età 15-64 anni e 10 per centro tra la popolazione che ha più di 65 anni.

La campionatura virale mostra che il 62 per cento dei casi è legato proprio al virus dell’influenza, un virus a RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae. Seguono il virus sinciziale con il 13 per cento (molto comune tra i bambini), il Rhinovirus con all’11 per cento e solo al quarto posto il Covid-19, con una diffusione stimata al 9 per cento.

La risposta della Regione

L’assessore al Welfare della Regione Lombardia Guido Bertolaso ha spiegato che Regione Lombardia sta provando ad arginare l’affollamento nei pronto soccorso sospendendo in via precauzionale i ricoveri dal domicilio alle strutture che effettuano terapie riabilitative

“Si tratta – ha detto Bertolaso – di circa settemila posti letto che potranno essere dedicati a tutti quei pazienti ricoverati nei reparti di Medicina degli ospedali che non necessitano più di cure ospedaliere, ma che non possono ancora rientrare a casa, proprio perché hanno bisogno di riabilitazione”.