Milano, il prof negazionista urla e squarcia la Memoria della Shoah: "Ideologia retorica"

Uno spettacolo teatrale dedicato alle scuole interrotto da un docente. Il caso scuote l’istituto Curie-Sraffa: frasi irrispettose, ora provvedimenti

Milano - È successo nel 2023, in un teatro di Milano e di fronte a centinaia di studenti delle scuole superiori che si trovavano lì per ricordare l’orrore della Shoah e diventarne testimoni indiretti per le generazioni a venire. Giovedì scorso durante la messa in scena dello spettacolo “Herr Doktor” della compagnia Equivochi allo Spazio Teatro 89, l’attrice Beatrice Marzorati è stata bruscamente interrotta nel suo dialogo immaginario con Joseph Goebbels, ministro della propaganda del Terzo Reich, da un professore che si è alzato in piedi accusandola di falsificare i numeri delle morti e di usare quel palco per portare avanti esclusivamente "un’ideologia retorica", lasciando i presenti sgomenti.

"Sette milioni e mezzo di prigionieri nei campi di concentramento, sei milioni di ebrei uccisi e oltre cinquanta milioni di morti per opera vostra". Sono queste le parole pronunciate da Marzorati che hanno fatto scattare l’insegnante, non nuovo a posizioni del genere, che dopo essersi reso protagonista di questo episodio increscioso ed essere stato ammonito da insegnanti e studenti, è uscito dalla sala.

«Eravamo oramai verso la fine dello spettacolo e devo dire che per me è stato uno choc, un trauma che mi è rimasto sulla pelle - ha raccontato l’artista 35enne –. Non mi era mai capitato in carriera di assistere a scene di questo tipo e mi dispiace che l’insegnante non si sia fermato per discutere e confrontarsi, al contrario ha voluto esclusivamente attaccarsi ai numeri per sminuire e ridicolizzare una fra i più terrificanti periodi storici, mi sembra qualcosa di squallido". Il tecnico di scena, Cristiano Venturuzzo, ha subito cercato di richiamare gli spettatori alla calma, in modo da riprendere la rappresentazione teatrale e concludere lo spettacolo.

Il dibattito su quanto accaduto, però, è stato solo posticipato a qualche minuto più tardi, con professori e alunni che si sono dissociati dall’episodio increscioso scusandosi personalmente per il comportamento fuori luogo. Le reazioni dei colleghi dell’insegnante, docente di Diritto, dell’Istituto superiore Curie Sraffa non si sono comunque fatte attendere: con una lettera di denuncia, infatti, hanno preso fortemente le distanze dalle esternazioni del docente, definendole irrispettose e diseducative.

Al teatro sono arrivate anche le scuse della dirigente scolastica Raffaella D’Amore: "Gentilissimi, questa mia per esprimere tutto il mio rammarico per quanto accaduto durante lo spettacolo “Herr Doktor” e che ha visto protagonista un docente del nostro istituto. Ovviamente si è trattato di un episodio del tutto inaspettato, imprevisto e imprevedibile che non rappresenta in nessun modo l’Istituto Curie-Sraffa che ho l’onore di presiedere. Sarà mia cura assumere ogni necessario provvedimento una volta fatti i dovuti approfondimenti sulla dinamica degli eventi", ha scritto.

Il progetto “Herr Doktor” è nato qualche anno fa nell’ambito della stagione “Nessun Confine” con l’intenzione di affrontare la tematica relativa al giorno della memoria da una prospettiva diversa che tendesse a privilegiare riflessioni sulla propaganda comunicativa utilizzata ai tempi del Terzo Reich e su come abbia condizionato il popolo tedesco. "Quanto successo - riflette Marzorati - mi fa capire l’importanza del nostro lavoro e in qualche modo fornisce ancora più valore civile e sociale al teatro, perché quando ci si guarda in faccia non si può evitare di affrontare la realtà e le proprie responsabilità. Per me - conclude - è fondamentale sollevare dubbi, domande, riflessioni, e spero che i ragazzi possano trarre un insegnamento anche da questo episodio. Io l’ho fatto".