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Enna, prete pedofilo arrestato. Il Procuratore: "Almeno 3 le vittime"

Il Procuratore: "Nonostante alcune evidenze la comunità prende ancora le sue difese"

Minori vittime di abusi (foto d’archivio)

Un prete è stato arrestato in Sicilia, in provincia di Enna, per abusi su minori. Il procuratore che ha seguito l'indagine ha affermato che sarebbero stati accertati "Abusi reiterati su tre minori, ma forse anche altri".

«Lanciamo un appello ad altre potenziali vittime a denunciare eventuali violenze subite perché, dall'inchiesta, oltre a quella su cui la polizia indagava, sono emersi due casi. Questo e altri elementi ci inducono a ritenere probabile che ci siano altre vittime delle attenzioni sessuali del sacerdote. Li invitiamo a farsi avanti, a denunciare». Così il procuratore di Enna, Massimo Palmeri, sull'arresto di don Giuseppe Rugolo. «C'è da sottolineare - osserva il magistrato - il ruolo di educatore e formatore spirituale religioso dell'autore dei fatti contestati che ha un compito molto delicato nella società. Educatori a cui i genitori si rivolgono e affidano speranzosi i loro figli, credendoli veicolatori di una formazione, di un'educazione e di principi. Questi comportamenti rappresentano una sorta di tradimento per i genitori che si sono fidati».

Il procuratore Palmeri sottolinea come «in questa indagine sono comparse le difficoltà classiche che gli investigatori incontrano in una città come Enna, non abituata a fatti del genere». «inoltre - osserva -abbiamo avuto la difficoltà di dovere indagare su fatti che non erano più attuali. Si è dovuto scavare nei ricordi delle vittime, sono state fatte attività d'intercettazione e sequestri dei supporti informatici e telefonini che hanno dato confermato la denuncia». 

«Ho appreso dalla nota della Procura e Questura di Enna della restrizione agli arresti domiciliari del sacerdote Giuseppe Rugolo. Le accuse contestategli, se accertate, sono certamente un fatto grave sia sotto l'aspetto penale che morale». Così il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, sui domiciliari per violenza sessuale e atti sessuali su minorenni del sacerdote della Diocesi di Piazza Armerina. La vittima aveva denunciato gli abusi subiti al vescovo Gisana. Era stato aperto un procedimento ecclesiastico che aveva concluso che la violenza c'era stata, ma solo quando Rugolo era seminarista. Il sacerdote era stato trasferito a Ferrara, per malattia, mentre, invece, nella citta estense frequentava un dottorato di ricerca. Secondo i legali del giovane, i familiari avrebbero ricevuto nell'ottobre del 2019 l'offerta di 25 mila euro tramite la Caritas in cambio di un accordo con la clausola del silenzio, riporta un'agenzia Ansa.

I presunti abusi non sarebbero mai avvenuti in chiesa ma nei locali, nella disponibilità della parrocchia, di un'associazione cattolica di cui l'indagato era il responsabile. Lì il prete avrebbe abusato delle vittime, che nei suoi confronti avevano una sorta di sudditanza psicologica. "Si tratta di un sacerdote che, nonostante il clamore suscitato da questa indagine, ha potuto contare sul sostegno di una parte della comunità che ancora prende apertamente le sue difese. Un prete che qui a Enna ha avuto un certo seguito, con il suo attivismo e con il suo modo di fare ha esercitato una certa presa sulla comunità".  Naturale, dunque, che abbia avuto nei confronti delle tre presunte vittime, all'epoca minorenni, "un certo ascendente anche caratteriale". Il parroco è l'unico indagato. "Non fa piacere a nessuno l'arresto di un sacerdote - conclude il procuratore -, ma di fronte a certe innegabili emergenze processuali da magistrato non ho potuto fare altro che trarre le conseguenze doverose"