FEDERICA PACELLA
Cronaca

Poche nevicate in Lombardia: piste da sci asciutte e riserve idriche sofferenti

A determinare il bilancio negativo è l’assenza di precipitazioni sul territorio regionale: sulle montagne mancano 426 milioni di metri cubi di acqua del manto nevoso

Impianti sciistici d'inverno, senza neve (foto di repertorio)

Impianti sciistici d'inverno, senza neve (foto di repertorio)

Poche precipitazioni, neve decisamente scarsa, tanto che alcune stazioni sciistiche non sono riuscite neanche a partire: lo strano inverno 2023-2024 ha le sue ripercussioni anche sulle riserve idriche. Se laghi ed invasi sono sopra la media del periodo 2006-2020, il trend complessivo, a livello regionale, è negativo per effetto della carenza di neve.

Eloquenti, in tal senso, i dati dell’ultimo bollettino di Arpa Lombardia sulle riserve idriche, pubblicato il 28 dicembre, secondo cui sulle montagne mancano 426 milioni di metri cubi di acqua del manto nevoso, il 34,6% in meno della media, in calo anche rispetto alla settimana precedente. Il bilancio, nel complesso, è di un -4,1% di riserve idriche, perché il dato negativo della neve è compensato dal +16,4% di acqua negli invasi e dal 23,5% dei laghi.

I dati peggiori sono quelli dei bacini Toce-Ticino-Verbano e Brembo, che vedono una riduzione rispetto alla media 2006-2020 rispettivamente del 51,3% e del 57,9% per il manto nevoso. Nel bacino del lago Maggiore sono positivi i dati di invasi e lago rispetto agli anni passati, anche se il trend settimanale è in leggero peggioramento. Per quanto riguarda il Brembo, l’aumento di acqua negli invasi del 43,4% rispetto alla media non riesce a colmare il calo della neve, tanto che, nel complesso, il bacino apre il 2024 con il 36,4% in meno di riserve idriche.

Migliori i dati del bacino Adda-Mera-Lario, dove gli invasi vedono un aumento del 36,9% rispetto alla media passata, che compensa decisamente il calo del 9,5% di riserve del manto nevoso, ma anche qui si rileva la riduzione rispetto alla settimana precedente.

Tra i dati peggiori anche il -43,6% di riserve da manto nevoso del bacino del Serio (-18,6% la media con gli invasi). Per quanto riguarda i laghi bresciani, nel bacino dell’Oglio la riduzione di riserve idriche rispetto al passato riguarda sia il manto nevoso (-19,3%) che gli invasi (-18%), compensati parzialmente dal +19,2% del lago d’Iseo. Straordinario l’aumento di acqua negli invasi del bacino del Chiese-Eridio, +121,4% rispetto alla media storica e unico dato in crescita rispetto alla settimana precedente.

Anche qui, però, pesa l’assenza di neve (-35%) ed anche il lago d’Idro vede un calo del 50,8% di riserve idriche rispetto al periodo 2008-2020. Decisamente meglio il Garda, che è al 32,4% in più di riserve rispetto alla media 2006-2020, anche se sui monti manca il 31% di manto nevoso. Le previsioni non sembrano annunciare un cambiamento significativo per questa prima fase dell’anno. Qualche pioggia sparsa è prevista tra il 5 ed il 6, mentre lo zero termico è previsto in rialzo attorno a 2000-2200 metri a metà settimana, con possibili lievi cali dal 5 gennaio.