Pirateria e pay tv, blitz della Guardia di finanza: 20 indagati. Nei guai 550mila utenti

Un'operazione che ha permesso di bloccare l'accesso illegale a piattaforme digitali: solo 10 euro per vedere Sky, Dazn, Netflix. Perquisizioni in quattro regioni

Pirateria

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Milano, 26 gennaio 2022 -  Blitz della Guardia di finanza di Milano contro la "pirateria audivisiva tramite Iptv (Internet Protocol Television)", operazione che ha permesso di bloccare l'accesso illegale di oltre 500 mila persone a piattaforme digitali. Le perquisizioni hanno permesso di smantellare una struttura tecnologica capace di diffondere illegalmente via internet i segnali criptati delle pay tv.  Sono in tutto venti gli indagati perquisiti per la violazione della legge sul diritto d'autore, si tratta di persone residenti in Toscana, Emilia-Romagna, Campania e Calabria.

Agli indagati viene contestato reato previsto dall’art. 171-ter della legge sul diritto d’autore che punisce chi “abusivamente duplica, riproduce, trasmette o diffonde in pubblico con qualsiasi procedimento, in tutto o in parte, un’opera dell’ingegno destinata al circuito televisivo, cinematografico, della vendita o del noleggio, dischi, nastri o supporti analoghi ovvero ogni altro supporto contenente fonogrammi o videogrammi di opere musicali, cinematografiche o audiovisive assimilate o sequenze di immagini in movimento”.

In particolare in Campania è stato individuato l'amministratore di Cybergroup, un internet service provider "i cui server consentivano di far funzionare diverse Iptv illegali". L'uomo, un 25enne, è stato perquisito dalla Gdf in provincia di Salerno, zona di cui è originario, anche se, da quanto si è appreso, vive a Dubai anche perché ha incassi illeciti molto alti proprio perché sarebbe un noto produttore di 'pezzotti', ossia i sistemi che permettono agli utenti di guardare senza abbonamento i contenuti delle pay tv. Sempre in Campania è stato indagato chi gestiva i pagamenti "relativi agli abbonamenti pirata al servizio Sky".  In Toscana, invece, un indagato attraverso l'uso di oltre 50 dispositivi mobili, "distribuiva illegalmente contenuti audiovisivi del palinsesto Sky" permettendo così la visione senza il pagamento dovuto. 

Questo blitz è il seguito di un'altra operazione avvenuta nel 2020, coordinata dall'aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Paolo Pirotta. Già in quel caso era emerso che rischiano condanne fino a 4 mesi, oltre che ad una multa, quegli utenti che avrebbero guardato anche le partite di serie A, ma non solo, attraverso il network 'pirata' di piattaforme digitali. Stando alle indagini, gli utenti 'illegali pagavano circa 10 euro al mese per vedere Sky, Dazn, Netflix e altre pay tv . 

Soddisfazione da parte di Sky, che in una nota ha commentato: "La Guardia di Finanza ha il pieno sostegno di Sky nella sua attività di contrasto alla pirateria audiovisiva e accogliamo con favore l'operazione di oggi, l'ultima di una serie di azioni sempre più efficaci volte a porre fine a questo fenomeno illegale. La pirateria audiovisiva non solo finanzia la criminalità organizzata e colpisce negativamente le industrie creative, ma comporta anche rischi reali per gli utenti finali". 

Sul caso interviene anche la Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV): "L’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano e condotta dalla Guardia di Finanza, a cui vanno il nostro plauso e ringraziamento per il costante lavoro svolto a tutela dei contenuti audiovisivi, ha portato allo smantellamento di una complessa rete criminale operante a livello nazionale e dedita alla diffusione illegale e vendita di abbonamenti pirata per la fruizione di contenuti televisivi -  ha dichiarato il Segretario Generale FAPAV Federico Bagnoli Rossi -. Ancora una volta operazioni di questo tipo consentono di rivelare le reali dimensioni della pirateria audiovisiva, un fenomeno ancora troppo sottovalutato dall’opinione pubblica ma che in realtà è gestito da veri e propri criminali informatici. Soprattutto in un momento così difficile come quello attuale per l’industria audiovisiva, a causa della pandemia, le operazioni di contrasto sono ancora più decisive per sostenere la fase di ripartenza".