Padre e figlio mutilati dalla guerra in Siria arrivano in Italia

La loro foto è divenuta simbolo del dramma. Saranno ospiti della Caritas di Siena e poi curati del Centro Protesico di Budrio

La foto simbolo

La foto simbolo

Una nuova vita in Italia, anche grazie a una foto simbolo divenuta icona del dramma della guerra in Siria che ha fatto il giro del mondo. Munzir Al-Nazzal e Mustafa, padre e figlio siriani senza arti a causa del conflitto nella loro martoriata patria e protagonisti del famoso scatto "Hardship of Life", saranno accolti insieme alla mamma del piccolo e moglie di Munzir e ad altri due figli della coppia in un appartamento messo a disposizione dalla Caritas dell'Arcidiocesi di Siena-Colle di Val D'Elsa-Montalcino. Poi padre e figlio potranno essere curati nel Centro protesi Vigorso di Budrio (Bologna). Il loro arrivo in Italia è atteso per domani dalla Turchia.

L'annuncio è stato dato dal Siena International Photo Awards, festival che ha premiato la foto di Munzir e Mustafa scattata dal fotografo turco Mehmet Aslan come vincitore assoluto. Proprio il festival ha lanciato una raccolta fondi per aiutare padre e figlio e altre vittime innocenti del conflitto in Siria. L'arrivo in Italia della famiglia Al-Nazzal è atteso per domani nel tardo pomeriggio a Ciampino, con un volo organizzato dalla Turchia, poi saranno portati subito a Siena per trascorrere 15 giorni di quarantena in un'abitazione alle porte della città che diventerà anche la loro nuova casa in Italia. La Farnesina ha espresso profonda soddisfazione per l'imminente arrivo in Italia della famiglia. «Nel solco del moto di solidarietà suscitato in Italia - sottolinea il ministero degli Esteri -, l'Ambasciata d'Italia ad Ankara, in stretto coordinamento con la Direzione generale per le Politiche migratorie della Farnesina, si è immediatamente attivata per rintracciare la famiglia Al-Nazzal e per individuare adeguati programmi di accoglienza nel nostro paese». Il ministero spiega che "la famiglia Al-Nazzal sarà ospitata da una rete di attori della società civile coordinati dall'Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino.

Grazie a una raccolta fondi promossa dagli organizzatori del Siena Awards Festival, il signor Munzir al-Nazzal e il figlio Mustafa potranno sottoporsi a cure mediche di lungo termine presso il Centro protesico di Vigorso di Budrio". Alla famiglia, ha fatto sapere l'Arcidiocesi, verrà fornito "vitto e i pocket money, è già stato individuato anche un mediatore linguistico". Successivamente la Caritas si adopererà per creare una rete di supporto e relazioni con il territorio per favorire il processo di integrazione della famiglia e per attivare un accompagnamento e l'insegnamento della lingua italiana, tramite una cooperativa accreditata. "Sono i benvenuti", è stato il messaggio su Facebook del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.