Ominorosa, la street art di via Padova alla conquista del mondo: “I miei messaggi arrivano a tutti”

Milano, Christian Aloi (Aluà) racconta la sua creazione, che dai muri di NoLo è arrivata a Londra e Barcellona: “La strada è il luogo migliore per esprimersi”

Christian Aloi, in arte Aluà

Christian Aloi, in arte Aluà

Milano – Dai muri di via Padova l’Ominorosa ha percorso tanta strada, arrivando fino a Londra e Barcellona. Un simbolo artistico di NoLo, "personaggio iconico per la sua leggerezza e per la sofisticata ironia con cui tratta temi di attualità e di cronaca", inventato da Christian Aloi, in arte Aluà.

La storia dell’artista pop e street artist emergente, nato a Catanzaro 36 anni fa, è strettamente legata a quella del quartiere. Dal suo laboratorio in via Padova, anzi in via Arquà, nell’arco di 17 anni ha visto la zona cambiare volto, riqualificarsi, accogliere persone provenienti da tutto il mondo, trasformarsi mantenendo le sue radici popolari. E l’Ominorosa, sui muri o sulle tele, continua a lanciare i suoi messaggi legati anche a temi sociali: contro il bullismo o la violenza sulle donne, per la pace e per il rispetto per l’ambiente. "L’Ominorosa nasce da una ricerca artistica da autodidatta – spiega Aloi –. Cercavo un personaggio dalle linee semplici, in grado di rappresentare ognuno di noi, con un colore che trasmette sensazioni".

I primi Omini, 10 anni fa, erano piccole sculture, posizionate sulle strade o sui muretti. Avevano una vita breve, però, perché venivano danneggiate o portate via. "Ho deciso quindi di realizzare gli Omini su carta e applicarli su muri liberi – sottolinea l’artista – con materiali rimovibili con una semplice passata di acqua calda. L’idea è quella di trasmettere un messaggio a tutti, alla gente comune, e la strada è il luogo migliore per farlo”.

Aloi lavora di notte, nel laboratorio nella sua casa in via Arquà, e in dieci anni ha realizzato centinaia di Omini, esportati anche a Londra, Barcellona e Marsiglia, Napoli, Roma e Firenze. "Amo vivere in via Padova – conclude l’artista – proprio per le sue radici multietniche. Qui non ci si annoia mai. Il quartiere è cambiato, si è riqualificato, e sono nati anche nuovi spazi per l’arte e per le attività culturali".