Omicron 2: è più contagiosa di B.A1? Cosa dice il nuovo studio danese

I nuovi dati sulla nuova versione della variante nello studio condotto dallo Statens Serum Institut di Copenhagen. Galli: virus incline a mutare, questa caratteristica potrebbe riservare sorprese rappresentando un elemento di pericolosità

Milano - La sotto-variante Omicron BA.2 è più contagiosa della sorella BA.1, ha una maggiore capacità di sfuggire alla protezione offerta dai vaccini ma, quando infetta una persona vaccinata, ha minore capacità di diffondersi ulteriormente. Sono questi i nuovi dati sulla nuova versione della variante Omicron che arrivano dallo studio condotto in Danimarca, dello Statens Serum Institut di Copenhagen reso disponibile sulla piattaforma medRxiv che pubblica gli articoli in attesa di revisione della comunità scientifica.

"A voler vedere il bicchiere mezzo pieno", Omicron 2 "può essere l'ulteriore segnale di una capacità evolutiva del virus che, con tutti i condizionali del caso, potrebbe avere imboccato la strada di una maggiore contagiosità, ma, forse, di una minore patogenicità. Se invece il bicchiere lo vogliamo vedere mezzo vuoto", la sottovariante BA.2, 'sorella' dell'Omicron originale BA.1, "dimostra ancora una volta che Sars-CoV-2 è spontaneamente incline a mutare. E con tanta parte del mondo non vaccinata, questa caratteristica potrebbe riservare sorprese rappresentando un elemento di pericolosità". Queste le considerazioni di Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, alla luce di quanto emerso dallo studio danese che ha indicato una maggiore contagiosità per Omicron 2. 

E proprio in Danimarca a dominare è BA.2: a questa sottovariante è riconducibile più dell'80% dei nuovi casi Covid. Dallo studio è stato rilevato che le persone infettate da questa sottovariante hanno un 33% circa di probabilità in più di contagiarne altre, rispetto a quelle positive a BA.1. Omicron 2 inoltre ridurrebbe ulteriormente l'effetto protettivo dei vaccini contro l'infezione, mentre non mostrerebbe differenze relativamente al rischio di ricovero.  La maggiore trasmissibilità di Omicron 2 non stupisce Galli: "Non poteva che essere così, altrimenti non avrebbe potuto prevalere", osserva l'esperto. "Si tratta di un'ulteriore evoluzione del virus che ne determina un ulteriore incremento di capacità infettante", ma l'analisi porta a due modi opposti di considerare il fenomeno: "Se Sars-CoV-2 cambia perdendo tutto sommato patogenicità, pur a fronte di una grande capacità diffusiva, con tutte le cautele del caso" secondo l'esperto "potremmo prenderla come un bene". Al contrario, "potremmo vedere questa capacità di cambiare come una minaccia, perché in un mondo in larga parte non vaccinato - ribadisce - il virus potrebbe anche produrre mutazioni non solo più diffusive, ma anche più pericolose". Insomma, "osserviamo l'evoluzione" del nemico - è l'invito dello specialista - ma intanto, siccome "qualche segnale positivo c'è, teniamocelo caro". 

La ricerca danese ha analizzato un campione di contagi in ambiente domestico verificatisi tra dicembre e gennaio. Le 8.541 persone considerate (2.122 con la sotto-variante BA.2) scoprendo che nelle case infettate da BA.1 le probabilità che un congiunto si infettasse erano del 29%, mentre in quelle in cui era presente BA.2 il tasso è risultato pari al 39%. Le successive analisi hanno confermato che le persone non vaccinate sono quelle più vulnerabili all'infezione, tuttavia è emerso anche un ulteriore abbassamento del livello di protezione offerto dai vaccini. I vaccinati con booster sono 2,99 volte più vulnerabili a BA.2 di quanto lo fossero a BA.1, quelli con due dosi 2,45 volte, i non vaccinati 2,19 volte.

Dalla ricerca emerge però anche un aspetto positivo: le persone che si infettano con la variante BA.2 hanno una probabilità di circa il 40% più bassa di trasmettere ad altri l'infezione. "Questi dati sono coerenti con la crescita di BA.2 che si sta verificando in Danimarca e in altri Paesi - ha detto all'Ansa Marco Gerdol, ricercatore all'Università di Trieste - Confermano una maggiore trasmissibilità intrinseca di BA.2, che potrebbe essere legata a una più elevata carica virale o un tempo di incubazione più breve e una più forte capacità di evasione immunitaria, che la rende più in grado di causare breakthrough infection, cioè infezioni in persone già vaccinate. La cosa interessante è la forte riduzione del rischio di trasmissione nei soggetti vaccinati. Ciò significa che la vaccinazione rappresenta un ostacolo importante nella catena dei contagi". Oggi, a proposito della sottovariante Omicron BA.2 si è espressa l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) precisando che al momento non ci sono prove che ci sia alcuna differenza nella gravità. La sottovariante sembra essere più contagiosa della variante, ma non equiparabile alla forte contagiosità registrata con Omicron rispetto a Delta, e i vaccini sono ugualmente efficaci contro entrambe