Obbligo di mascherina, dove decade davvero e dove no: ecco cosa succede dal 16 giugno

Oggi il Consiglio dei ministri decide sulle proroghe per i luoghi di lavoro e i trasporti. L'orientamento del Governo

Da domani, giovedì 16 giugno, stop alla mascherine nei luoghi al chiuso. Oggi, mercoledì 15 giugno, scade infatti l'ordinanza ministeriale dello scorso aprile che ne predisponeva l'obbligo nei teatri, nei cinema, nei palasport e in generale negli eventi che si svolgono al chiuso. Oltre che naturalmente sui mezzi di trasporto e sui luoghi di lavoro, dove però il discorso è diverso. 

Oggi è infatti in programma anche il Consiglio dei ministri che dovrà decidere sulla proporoga dell'obbligo di mascherina in alcune situazioni. Sul posto di lavoro dovrebbe essere prorogato fino al 30 giugno, nell'ambito del Protocollo sulle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19. Per quanto riguatrda i trasporti, sia quelli a lunga percorrenza sia quelli locali e regionali, la proroga dovrebbe invece essere estesa fino al 30 settembre. Stessa data anche per quanto riguarda l'obbligo di mascherina negli ospedali e nelle Rsa. Sul fronte scolastico, invece, sarebbe confermata la sola raccomandazione e non l'obbligo dell'utilizzo delle mascherine agli esami di terza media e di maturità.

Questo l'orientameto del Governo, anche alla luce dell'aumento dell'incidenza del virus e delle incognite legate all'autunno, quando lo 'scudo' vaccinale sarà ancora meno efficace e al Covid-19 potrebbero affiancarsi altri malanni di stagione, con rischi potenziamente maggiori per la salute. D'altronde lo scenario epidemiologico è in evoluzione e ci si attende un aumento dei contagi per effetto delle sottovarianti di Omicron BA.4 e BA.5. "Credo che questa sia una decisione prudenziale, ma è giusto procedere gradualmente", ha dichiarato ieri il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. 

Approccio prudenziale che ricalca quello dell'Unione europea, a partire dalla commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides che, su Twitter, ammonisce: "Anche se il Covid-19 non è più in primo piano, la pandemia non è finita. Dobbiamo essere pronti per i prossimi mesi. Continueremo a lavorare con e per conto dei nostri Stati membri per garantire forniture di vaccini adeguate alle loro esigenze, compresi potenziali vaccini adattati".