Nuovo decreto: niente riaperture automatiche. Ma c'è uno spiraglio

Una norma che prevede la possibilità di introdurre provvedimenti in corso d'opera qualora si registrassero significativi miglioramenti sui dati del contagio

Bar e ristoranti aperti in zona gialla

Bar e ristoranti aperti in zona gialla

Milano - Cresce l'attesa per il nuovo decreto legge con le misure anti-Covid che entreranno in vigore dopo Pasqua fino a fine aprile. Il Consiglio dei ministri oggi dovrà decidere come prorogare le restrizioni e le regole per contenere il virus: l'ipotesi più probabile è che si mantenga l'impianto normativo attuale, prevedendo però di allentare le misure in quei territori dove i contagi saranno in discesa. Sembra dunque che il premier Mario Draghi, spiegano fonti di Palazzo Chigi,  conceda uno spiraglio agli "aperturisti", Lega e Fi in testa, che da giorni sono in pressing. Ma niente riaperture automatiche, bensì una norma che prevede la possibilità di introdurre provvedimenti in corso d'opera qualora si registrassero significativi miglioramenti sui dati relativi al contagio, ai ricoveri e alle terapie intensive. Magari con delle ordinanze ad hoc per delle riaperture che possa, per esempio, coinvolgere i ristoranti a pranzo.

Decreto Covid, oggi si decide: ipotesi ristoranti aperti a pranzo ma niente zone gialle

Lega in pressing

E' soprattutto il partito di via Bellerio che spinge. Anche perché - spiega un 'big' lumbard - il timore e' che alzando le aspettative si vada incontro ad un boomerang. "Stiamo facendo una battaglia a favore delle categorie danneggiate, dobbiamo portare dei risultati, altrimenti il rischio e' che se la prendano anche con noi". I ristoratori e le altre categorie che premono per una ripartenza sono sul piede di guerra. "Ministri della Lega, sindaci e governatori al lavoro perchè sia possibile, già da aprile, ovviamente nelle città con la situazione sotto controllo, un ritorno al lavoro, allo sport, alla vita. E' necessario correre su vaccini e cure domiciliari ma bisogna prepararsi al ritorno alla normalita'", fanno sapere fonti della Lega. Sulla norma c'è l'accordo nel governo. Anche il fronte dei 'rigoristi' non chiude. Fermo restando che i miglioramenti - spiega un esponente di governo - dovranno essere significativi, altrimenti non si riapre nulla. 

Niente zona gialla

Nel decreto comunque non ci sarà alcun riferimento alle zone gialle, così come chiesto invece dalla Lega. Ma verrà  comunque lanciato un segnale e in ogni caso dopo il 20 aprile. Al momento, in realtà, il fronte 'rigorista' non ritiene pronosticabile un allentamento delle misure. Non è prevista alcuna riunione della cabina di regia al momento prima del Consiglio dei ministri. Un'ulteriore prova che la mediazione e' sul tavolo, oltre sara' difficile andare. E' vero che i casi di contagio - l'86,7% dovuto alla variante inglese - sono in calo (oggi 16.017 con 301.451 tamponi) e che il tasso di positivita' e' sceso dall'8,2 al 5,3% ma nel bollettino si registrano 529 morti. per il nuovo aumento dei contagi.