Le mani della 'ndrangheta sul turismo: 19 misure cautelari

Vasta operazione dei carabinieri, coordinata dalla Dda: nel mirino anche estorsione e voto di scambio

Carabinieri in azione

Carabinieri in azione

Catanzaro, 3 maggio 2021 - Una vasta operazione contro la 'ndrangheta viene condotta in queste ore  dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Lamezia Terme, in collaborazione con i comandi dell'Arma territorialmente competenti e con lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori di Vibo Valentia, con l'esecuzione di misure cautelari nei confronti di 19 persone su provvedimento del gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura - Direzione Distrettuale Antimafia. Sono coinvolti i Comuni di Lamezia Terme, Nocera Terinese, Falerna e Conflenti, insieme alle città di Aosta, Arezzo e Cosenza. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, consumata e tentata, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d'ufficio e turbativa d'asta.

Ci sono anche due ex sindaci e un vicesindaco in carica tra le persone coinvolte. Agli arresti domiciliari sono finiti Giovanni Costanzo, 54 anni, gia' sindaco di Falerna e in passato anche consigliere provinciale, e Luigi Ferlaino, 53 anni, ex sindaco di Nocera Terinese, entrambi Comuni del Catanzarese. Agli arresti domiciliari è finito anche Francesco Cardamone, 40 anni, attuale vicesindaco di Nocera Terinese e carabiniere in servizio ad Amantea, in provincia di Cosenza.

 Le indagini, condotte da Dda e carabinieri, sotto il nome di "Operazione Alibante", sono state avviate a seguito della presentazione, da parte di imprenditori lametini, di denunce relative a estorsioni poste in essere da appartenenti alla cosca "Bagala'", operante sulla zona costiera compresa tra Nocera Terinese e Falerna. Gli investigatori hanno delineato le attività  dell'articolazione territoriale di 'ndrangheta che fa capo a Carmelo Bagalà, evidenziando la presenza egemone sul territorio del clan, manifestata attraverso la commissione di delitti, aggravati dal metodo mafioso, per gestire direttamente o indirettamente le attività economiche del territorio, con particolare riferimento alle imprese attive nel settore turistico-alberghiero.

Sono anche emersi i  rapporti illeciti tra la cosca ed alcuni esponenti delle amministrazioni comunali di Falerna e Nocera Terinese, con capacità di influenza su processi decisionali, amministrativi ed elettivi. Per 7 indagati è stata disposta la misura cautelare della detenzione in carcere, per 10 gli arresti domiciliari e per 2 indagati la misura interdittiva, rispettivamente, del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, e del divieto di rivestire uffici direttivi delle persone giuridiche.