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Monte Cremasco: sindaco fa causa allo Stato per 3,5 milioni di euro di Pnrr

Il comune di Monte Cremasco (Cremona) fa causa allo Stato per ottenere i fondi del Pnrr per costruire la nuova scuola. Il Miur boccia il progetto per un banale errore di forma ma il sindaco, Giuseppe Lupo Stanghellini, ottiene ragione in tribunale. Lo Stato deve riaprire il bando o trovare 3,5 milioni di euro.

MONTE CREMASCO (Cremona)

C’è chi prende i soldi del Pnrr e chi fa causa allo Stato perché non glieli ha dati. Storie opposte a di Rivarolo del Re (1.832 abitanti) e Monte Cremasco (2.241 residenti). Entrambi i comuni fanno richiesta al Ministero dell’Istruzione di ottenere fondi del Pnrr e costruire la nuova scuola. Entrambi hanno edifici vecchi e i soldi servirebbero per rifare daccapo le elementari. Tutti e due i paesi si mettono in fila ma mentre Rivarolo del Re a marzo ottiene la bella notizia che il comune è in graduatoria e riceverà 1.650.000 euro, il sindaco di Monte Cremasco, l’avvocato Giuseppe Lupo Stanghellini, riceve la ferale notizia che il suo comune, che ha chiesto 3,5 milioni euro, resta fuori. Il primo cittadino, incredulo, chiede lumi e scopre che il progetto presentato al Miur è stato bocciato per un banale vizio di forma. In pratica il comune vuole costruire la nuova scuola, abbattendo quella vecchia, che data 1959, ma mantenendo la struttura della mensa che è stata costruita di recente, nel 2015 e non fa parte integrante dell’edificio scolastico.

La giustificazione del Miur non appaga il primo cittadino che fa ricorso e il 12 luglio ottiene soddisfazione in tribunale. Il giudice rimanda al Tar del Lazio per settembre. E anche qui il tribunale dà ragione al sindaco, eccependo che qualcuno ha fatto confusione tra vecchia e nuova mensa e che lo stato deve riaprire il bando o trovare i 3,5 milioni di euro da dare a Monte Cremasco. Finito? Neppure per sogno perché lo stato resiste: "Andremo di nuovo in tribunale per vedere riconosciuti i nostri diritti. Noi riteniamo di essere nel giusto perché la scuola, come da richiesta del ministero per accedere ai fondi, sarà demolita mentre la mensa resterà in piedi in quanto costruita dopo molti anni dalla edificazione della scuola. Quindi, non fa parte del corpo precedentemente costruito".

Piergiorgio Ruggeri