Milano, Metà del tempo in azienda e l'altra metà al lavoro da casa

Un piano di formazione per tutti i dipendenti e lavoro agile. La Prometeon Tyre Group raccoglie l'esperienza fatta in tempi di pandemia da Covid19 e la trasforma in opportunità: accordo stretto con Filctem Cgil per avviare la rivoluzione ed evitare “la morte dell'anima”.

Nella foto Ambra Tessera, segretaria Filctem Cgil Milano

Nella foto Ambra Tessera, segretaria Filctem Cgil Milano

Milano, 11 dicembre 2020 - Duecentodieci dipendenti in Italia, 7200 nel mondo. Prometeon Tyre, è un'azienda leader nel comparto gomma, la sede centrale a Milano, producono pneumatici industriali negli stabilimenti in Brasile e Turchia. La grande novità per l'organizzazione del lavoro si chiama “New way to work”. Nell'accordo c'è smart working su base volontaria per il 50% dell'orario mensile. "Flessibilità, fiducia e responsabilità, leadership: sono le parole chiave del nuovo modello” spiega, Ambra Tessera, segretaria Filctem Cgil Milano. Accordo siglato, una mezza rivoluzione? “Si tratta di una nuova modalità di partecipazione dei lavoratori alla vita aziendale che prevede una evoluzione del modello organizzativo attraverso la valorizzazione del lavoro agile. Flessibilità, fiducia e responsabilità, leadership le direttrici". Nel pacchetto per sviluppare il modello Ticket Restaurant, Smart kit e Welfare aggiuntivo. "Ci sono Ticket Restaurant di 7 euro, Smart kit composto da sedia ergonomica, monitor 24 pollici, tastiera e mouse, webcam, cuffia, supporto per laptop insomma tutto il necessario per realizzare una postazione da casa, e Welfare aggiuntivo di 350 euro netti". La novità passa soprattutto dalla formazione. Per tutti? “La formazione sarà il fattore abilitante e strategico per il cambiamento all'interno dell'azienda e sarà rivolta a tutti i lavoratori compresi i responsabili. Nei percorsi formativi sosterremo, oltre i temi legati alla digitalizzazione e alla salute e sicurezza dei lavoratori, lo sviluppo di una cultura aziendale basata sul raggiungimento di obiettivi condivisi, considerando fondamentali anche gli aspetti relazionali e organizzativi, riconoscendo le potenzialità di ogni risorsa umana, stimolandone responsabilità e competenza”. Conciliazione dei tempi casa-lavoro, un passo avanti? "Per favorire un maggior equilibrio tra i tempi di vita privata e quelli di lavoro saranno valorizzati autonomia e flessibilità nella scelta di orari e luoghi di lavoro. In questo modo riconosceremo alle persone di essere portatori di conoscenze, sentimenti ed emozioni che devono trovare spazio costruttivo in ambito lavorativo, pena la “morte dell'anima”, e di conseguenza dell'affezione al lavoro. Il nostro progetto si potrà sviluppare se saremo in grado di creare un clima di fiducia reciproca tra lavoratori di ogni ordine e grado, basato su comportamenti positivi, coerenti e trasparenti, così che ognuno si senta anche “umanamente parte” dell'azienda”. Nel dettaglio? "Vengono garantiti gli orari di lavoro contrattuali, il diritto alla disconnessine superate le 8 ore di lavoro e fuori dalla fascia di riferimento 8.00-20.00, oltre al divieto del controllo a distanza dei lavoratori. Il lavoro da remoto sarà del 50% dei giorni lavorati su base mensile, limite che sarà possibile superare solo in questa fase pandemica, perché si rischia di esporre i lavoratori a problemi di isolamento, perdita di socialità e creatività”. Al tavolo avete ottenuto anche la bacheca elettronica per le organizzazioni sindacali... "Oltre a un account di posta elettronica e un'utenza webex per svolgere le assemblee". Il progetto convince tutti? "Sì, anche perché l'adesione sarà su base volontaria, nessuno di noi infatti può e deve sapere se il contesto familiare e abitativo dei lavoratori è idoneo per lavorare da remoto oppure no, sarà il lavoratore a decidere". Tempi di attuazione? “Il progetto inizierà con l'anno 2021 e proseguirà in forma sperimentale per tutto il 2022 e 2023, per consentirci le opportune verifiche in sede di monitoraggio e gli eventuali aggiornamenti previsti dalla legge. Il tutto, quindi, crescerà grazie alle relazioni industriali instaurate con la direzione aziendale e la presenza di delegati sindacali di valore”. di Monica Guerci