Medici di base, Lombardia maglia nera in Italia: un dottore ogni 1.589 cittadini

Numeri allarmanti anche per gli ospedali pubblici sensibilmente diminuiti in dieci anni

Medici di base: sempre meno e sempre meno giovani

Medici di base: sempre meno e sempre meno giovani

Medici di medicina generale sovraccarichi di pazienti, pediatri sempre più anziani, meno strutture di cura sul territorio. Non una novità ma una conferma quella che arriva dal confronto fra l’annuario statistico del Servizio Sanitario Nazionale relativo al 2022, appena pubblicato dal ministero della Sanità, e quello del 2012. Tra i dati più forti che emergono ci sono quelli relativi all’assistenza distrettuale, fatta da medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, cuore di quella medicina territoriale che, nonostante l’impegno e talvolta il sacrificio degli operatori, ha mostrato le conseguenze della propria fragilità proprio durante la pandemia. Di fatto però lo stato dell’arte è che, in dieci anni, i medici di medicina generale hanno sempre più pazienti: in Lombardia la media è di 1.589 a medico, a fronte di un carico potenziale di 1.324 adulti residenti come media nazionale. Si tratta del valore più alto in Italia (al secondo posto la Provincia autonoma di Bolzano con 1.582 residenti adulti per medico di base), e in crescita rispetto al 2012, quando ogni medico di medicina generale aveva in media 1.282 assistiti. Nel dettaglio, si vede che dietro la media si “nascondono“ ben 3.903 medici che hanno più di 1.500 assistiti, pari al 71 per cento del totale: dieci anni fa, era il 48% a sforare questa soglia. Aumenta anche l’età: il 70 per cento dei medici ha oltre 27 anni di anzianità di laurea, mentre nel 2012 era il 60%. Il trend riguarda anche i pediatri: nel 2022, il 70% aveva oltre 23 anni di anzianità di specializzazione, mentre nel 2012 era il 48,2%. Ciò significa che i medici più vicini alla pensione sono la maggioranza. E sul fronte ospedali? Le strutture di ricovero pubbliche si sono ridotte dalle 61 del 2012 alle 56 del 2022; in calo anche i Pronto soccorso, quattro in meno in dieci anni, mentre sono stabili i Pronto soccorso pediatrici. Si riducono anche gli ambulatori e laboratori pubblici, passati da 285 a 238, mentre sono 33 in meno quelli del privato accreditato. Quanto ai posti letto, i numeri totali registrano l’effetto Covid: nel 2012 nelle strutture pubbliche c’erano 31.690 posti letto, nel 2022 sono 33.153, circa 2mila in più come eredità della pandemia. A questi si aggiungono gli 8.287 del privato accreditato, che erano 8.264 dieci anni prima. Restando nel pubblico, una parte dell’aumento riguarda le degenze a pagamento, 720 rispetto alle 598 del 2012. Guardando ai posti letto specifici per ricovero, le Aziende ospedaliere pubbliche passano invece dai 19.876 del 2012 ai 16.579 del 2022.