Stop mascherine al chiuso, Pregliasco: sui mezzi la terrei, anche se ti guardano male

Il virologo milanese ribadisce l'importanza di utilizzarla in caso di contatti ravvicinati e assembramenti. "Lo 'stigma' verso chi la indossa non cambia il fatto che l'utilità della mascherina rimane"

Roma - Dal 15 giugno, come annunciato dal sottosegretario Andrea Costa, l'esecutivo andrà "a rimuovere le ultime misure restrittive come le mascherine al chiuso. L'obiettivo del Governo è sempre stato quello di creare le condizioni per una convivenza con il virus". Sull'uso del dispositivo di protezione individuale che ha accompagnato questi due anni e mezzo di pandemia, il virologo Fabrizio Pregliasco non ha dubbi: "Io sui mezzi di trasporto la mascherina la terrei".

Ad Adnkronos Salute il docente della Statale di Milano ha ribadito la propria posizione in vista della scadenza del 15 giugno, quando secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa è probabile che cadranno anche le ultime restrizioni anti-Covid relative alla mascherina nei luoghi chiusi.  Al di là dell'obbligo, ha sottolineato l'esperto, in caso di contatti ravvicinati e assembramenti "la mascherina resta utile" come strumento di difesa per se stessi e per gli altri, pensando soprattutto alle persone fragili. "Mi rendo però conto che in questo momento epidemiologico favorevole sia difficile accettarla", aggiunge il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi, che rileva "una percezione generalizzata di insofferenza. Vedo molti - racconta - che orgogliosamente, quando ti metti la mascherina, ti guardano male, sprezzanti dei pericoli". Ma lo 'stigma' verso chi la indossa, insiste Pregliasco, non cambia il fatto che "l'utilità della mascherina rimane".