Le Ferrovie puntano su Malpensa: in arrivo collegamenti diretti con 4 città

Lo prevede il piano industriale di Fs 2019-2023. Trasporto regionale: confermati i treni aggiuntivi per la Lombardia in aiuto a Trenord

Gianfranco Battisti, amministratore delegato delle Fs

Gianfranco Battisti, amministratore delegato delle Fs

Milano, 11 maggio 2019 - Nel piano industriale presentato ieri dal Gruppo Ferrovie dello Stato c’è anche l’aeroporto di Malpensa. Tra il 2019 e il 2023, il periodo di tempo al quale si riferisce il piano, Malpensa potrà contare su collegamenti ferroviari diretti con Verona, Padova, Venezia, Bologna e Roma attraverso treni ad alta velocità. Detto altrimenti, anche per l’aeroporto bustocco si provvederà a fare quanto già deciso per lo scalo romano di Fiumicino, che da dicembre del 2018 è collegato alle altre città italiane con 6 Frecce al giorno. Un riconoscimento alla vivacità del sistema aeroportuale milanese che vanta ormai un numero di passeggeri persino superiore a quello di dieci anni fa, quando Alitalia decise di abbandonare proprio Malpensa preferendo concentrarsi, per l’appunto, su Fiumicino. Per dirla in numeri: nel 2018 sono transitati dagli aeroporti di Malpensa e Linate 33,8 milioni di passeggeri. In particolare dall’hub della Brughiera sono transitati 24,5 milioni di viaggiatori.

Nell'ambito di un piano che prevede investimenti per 58 miliardi di euro nell’arco dei cinque anni considerati e in tutto il Paese, viene confermata l’attenzione al trasporto ferroviario regionale. Detto altrimenti, per quel che riguarda la Lombardia, sono confermati i treni aggiuntivi (tra usato sicuro e nuovi di pacca) promessi da Gianfranco Battisti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, ad Attilio Fontana, presidente della Regione, per aiutare Trenord ad elevare gli standard del servizio fin qui offerto ai pendolari. Almeno 25 i convogli attesi per l’anno in corso. Da non dimenticare, invece, l’impegno assunto a febbraio, proprio a Milano e proprio in stazione Centrale, dai vertici di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) per migliorare, invece, lo stato dei binari lombardi. Nel dettaglio sono stati promessi interventi e investimenti per 14,6 miliardi di euro.

Al di là delle scelte sul trasporto regionale, il Gruppo Fs, come detto, si impegna ad investire al cifra record di 58 miliardi di euro fino al 2023, anno in cui i ricavi toccheranno quota 16,9 miliardi, secondo le previsioni. Sempre nel periodo 2019-2023 si prevede la creazione di un indotto per 120mila posti di lavoro all’anno, 15mila assunzioni dirette in cinque anni e un contributo all’aumento del Pil stimabile fra lo 0,7 e lo 0,9%. «È un piano che poggia su basi solide, riflesse sui buoni conti dell’azienda – spiega il presidente delle Ferrovie dello Stato, Gianluigi Castelli –. È di ampio respiro e di rapida efficacia». Quindi ecco l’amministratore delegato Battisti: «Le Ferrovie dello Stato si confermano una colonna portante dello sviluppo industriale del Paese. Per combattere i ritardi, il Gruppo prevede da qui al 2023 di investire 5,5 miliardi, mentre parallelamente il piano produrrà lo sblocco concreto di 1600 cantieri in tutta Italia tra quelli di Rfi e quelli di Anas. Dei 58 miliardi di investimenti previsti, 42 sono dedicati alle infrastrutture, di cui 28 per le opere ferroviarie. Prevediamo una crescita potenziale di 90 milioni di passeggeri in più l’anno».