di Francesco Pellegatta
Un lombardo su tre ha subìto un tentativo di frode informatica negli ultimi tre mesi. È il risultato dello studio condotto a febbraio da Dynata su richiesta di Revolut, app finanziaria globale con oltre 27 milioni di clienti in tutto il mondo e più di un milione in Italia, per un totale di 330 milioni di transazioni ogni mese. Stando ai risultati, si tratta soprattutto di email di “phishing”, cioè tentativi di rubare dati personali e sensibili, ricevute dal 17% dei lombardi; un altro 14%, invece, ha dovuto fare i conti con sms fraudolenti, mentre un 5% ha ricevuto una notifica da una terza parte che affermava che i suoi dati personali erano stati compromessi. Ma lo studio ha rivelato anche che il 4% dei lombardi intervistati è stato vittima di una transazione fraudolenta negli ultimi 3 mesi, con una maggiore incidenza tra le donne (4% rispetto al 2% degli uomini) e tra i consumatori appartenenti alla fascia d’età 25-34 anni (7%), probabilmente per un maggiore utilizzo di servizi e piattaforme online.
Un fenomeno in costante aumento, come confermato anche dal recente report annuale dalla Polizia postale. Nel 2022, infatti, sono più che raddoppiati gli importi sottratti via web in Italia, che hanno toccato quota 114 milioni di euro (+58%) con un aumento sia del numero dei casi trattati, sia degli indagati. Eppure il trend in Lombardia appare un poco migliore rispetto alla media nazionale: "I lombardi hanno subito tentativi di frode al di sotto della media nazionale del 32% nello stesso periodo – spiega Ignacio Zunzunegui, responsabile Sud Europa di Revolut -. Questa è una buona notizia, insieme al fatto che solo il 7% dei lombardi, ben al di sotto della media nazionale del 14%, non saprebbe come comportarsi in caso di furto di dati bancari o carta". Cosa fare, dunque? "Non condividere mai con nessuno i dettagli delle nostre carte o conti, non cliccare sui link che ci arrivano tramite email e sms se non siamo sicuri del mittente, non credere mai a qualcuno che ci chiede di spostare del denaro per ragioni di sicurezza. Inoltre, quando si fa shopping online, è sempre bene controllare che il sito da cui acquistiamo sia genuino, utilizzare carte virtuali, meglio se usa e getta, non fidarsi di sconti troppo belli per essere veri e tenere sotto controllo il proprio conto con notifiche e avvisi in tempo reale".
Purtroppo, secondo lo studio, il 21% dei lombardi non adotta ancora misure proattive per proteggere i propri dati. Tra le precauzioni più adottate, invece, c’è l’acquisto solo su siti ritenuti affidabili (46%) e l’autenticazione a due fattori (38%).