LUCA BALZAROTTI
Cronaca

La Lombardia dove lo smartphone non funziona: Borghi e frazioni isolate. Ecco dove

Amministratori e cittadini hanno segnalato 3.907 aree scoperte Il 7% arrivano da Bergamo, Brescia, Sondrio, Varese e Oltrepò Il presidente di Uncem: entro Pasqua le segnalazioni al Governo

Niente segnale e smartphone inutilizzabile

Niente segnale e smartphone inutilizzabile

Milano, 1 febbraio 2023 –  Oltressanda Alta è un piccolo comune della provincia di Bergamo formato da due frazioni. Un borgo di montagna (700 metri) nella valle del torrente Ogna, laterale della Val Seriana. Da qui, lunedì 29 gennaio, arriva l’ultima delle 3.907 segnalazioni di paesi, borghi, frazioni senza segnale (il 7% dalla Lombardia).

"Si chiede l’attivazione in una zona frequentata da agricoltori, turisti, cercatori di funghi", è l’appello di un consigliere comunale che ha aderito all’iniziativa di Uncem. L’Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani sta mappando le aree del Paese dove lo smartphone può essere utilizzato solo per scattare fotografie. Impossibile (o quasi) telefonare, inviare messaggi e accedere a internet tramite una rete mobile, quando si è fuori casa.

In questo comune montano bergamasco le zone scoperte risultano almeno due: Colle Palazzo e Località Moschel. Scorrendo le segnalazioni raccolte (da maggio 2021) si scopre che tutte le province lombarde con comuni montani sono rappresentate. Sempre lunedì, da Fusine, in provincia di Sondrio, si legge una richiesta precisa per la Valmadre, "percorsa da una strada agro-silvo-pastorale lunga più di 30 km che collega due province: Sondrio e Bergamo. Serve una copertura di rete per garantire la sicurezza a chi percorre questa strada per turismo e anche a chi ha baite, oltre che per il rifugio e gli alpeggiatori". A scriverlo è il sindaco.

Da Brescia l’ultimo sos arriva da Treviso Bresciano, qualche ora prima di Capodanno - "Ci sono case sparse dove non c’è rete" - ma nei mesi e nei due anni precedenti l’assenza (o la carenza) di rete si allarga a Sonico (Val Camonica), Edolo, Bienno, Saviore.

Chi scrive da Nuvolera ne fa una questione di sicurezza: "Nella zona (Molvina, ndr) oltre all’abitato vi sono anche attività di cava, agricole e boschive dove gli infortuni sono frequenti e poterli segnalare tempestivamente è molto importante". E poi ci sono malghe, bivacchi e rifugi ancora isolati. Nella Bergamasca a Vilminore di Scalve la rete c’è a macchia di leopardo, manca a Fuipiano in Valle Imagna. In Valtellina diverse località intorno a Teglio risultano scoperte, così come a Montagna il caseggiato di Mara nel monte.

Lo scorso agosto nuove segnalazioni sono arrivate da escursionisti di passaggio a Piateda (Valli Caronno, Vedello, Ambria, Venina), a Novate Mezzola (rifugi in Val Codera), e a Madesimo, frazione Montespluga. A Varese la frazione “Rasa“ lamenta disservizi, così come Cantello e la Valganna dove si percorrono "10 km di Strada Statale con cellulari inutilizzabili, principale asse di collegamento per Varese con la Svizzera e Lugano, perennemente trafficata". La mappa comprende anche l’Oltrepò pavese: nella fascia montana a sud della regione Varzi risulta spesso sconnessa (Località Nivione), Ponte Nizza senza una linea mobile. Qui la richiesta è di "attivare una idonea copertura, soprattutto per la presenza di persone di età avanzata e/o con patologie importanti".

«Intendiamo presentare a breve la mappatura al Governo – dichiara Marco Bussone, presidente di Uncem –. Entro Pasqua: è un’iniziativa partita dal basso, che coinvolge i territori e chi li vive. Assicurare una copertura della rete è un diritto ed è una questione di sicurezza: ci sono tratti di diversi chilometri, soprattutto sui passi di montagna, dove non si può fare una telefonata in caso di necessità". L’obiettivo è fissato: "In cinque anni vorremmo avere una copertura totale del Paese – chiarisce Bussone –. Conservo ancora il messaggio inviato dal ministro Colao nel nel 2021: “Abbiamo le risorse“. Tra il “Piano Italia 1 Giga“ e “Piano Italia 5G“ c’è qualche miliardo di euro a disposizione: la dotazione delle connessioni internet ultraveloci con la fibra ottica nelle case e quello delle reti mobili devono procedere parallelamente. Le imprese hanno mostrato attenzione a intervenire per ampliare la rete di ripetitori, ma se ci fossero zone dove il privato non ravvisasse interesse di mercato è il pubblico che deve sopperire. Mi riferisco allo Stato ma anche alle Regioni: occorre un intervento simile a quello che portò l’energia elettrica là dove nessuno aveva interessi a farlo".