
Allagamento a Seriate, in provincia di Bergamo
Milano – Un miliardo e 700 milioni. L’ultimo conto per i danni provocati dagli eventi climatici estremi in Lombardia è stato tra i più salati.
I Comuni che nel 2023 hanno chiesto ristori dopo essere stati colpiti da frane, esondazioni, raffiche di vento sono stati 334 (il record è di 92 nel Bresciano). Un sindaco su quattro ha bussato alla Regione e al Governo . Per avere il bilancio del 2024 è questione di qualche mese, il tempo che gli uffici mettano a sistema le domande di risarcimento arrivate in questi mesi. I primi parziali, però, promettono male.
Da gennaio ad agosto, gli eventi estremi sono stati 190 in Italia: di questi 62 hanno interessato la Lombardia, la regione più colpita. Solo nella prima parte di luglio, degli oltre cento episodi tra tempeste di vento, nubifragi e grandinate, più di uno su tre si è verificato qui. Al conteggio mancano i danni dell’ultimo quadrimestre. È il caso di Bergamo, ad esempio, dove il 9 settembre una bomba d’acqua mise in ginocchio la città. L’autovalutazione presentata dai cittadini ammonta a 29,5 milioni: 10 milioni è la stima dei danni alle imprese e alle attività produttive, il resto riguarda case e pertinenze (cantine o garage).
L’altra faccia delle precipitazioni abbondanti concentrate in poco tempo e delle raffiche di vento è la siccità, che nel 2022 e nel 2023 ha creato difficoltà alle imprese agricole. Quest’anno gli effetti non si sono avvertiti grazie a una primavera e a un autunno più piovosi, ma tra il 2020 e il 2024 in Italia si sono registrati 81 danni. La Lombardia, con 15, è la regione più colpita. “Si nota una frequenza triplicata degli eventi di grandine di grosse dimensioni (oltre 5 centimetri) rispetto agli anni ’50, confermando come il Nord Italia possa essere considerato un “hotspot“ per questa tipologia di fenomeni – si legge nel report Snpa ‘Il clima in Italia nel 2023’ –. Con riferimento agli scenari modellistici più aggiornati, sul lungo termine (2071-2100) è lecito attendersi non solo un ulteriore aumento della frequenza di grandinate tra il 40 e l’80%, ma anche un aumento degli episodi di vento e di pioggia intensi”.