Infortuni sul lavoro: un 2024 (per ora) horribilis. I dati su morti e denunce

In Lombardia peggiora il trend rispetto all’anno passato: i dati forniti dall’Inail

Infortunio sul lavoro (Archivio)

Infortunio sul lavoro (Archivio)

Milano, 4 aprile 2024 – Impennata di infortuni sul lavoro nei primi due mesi. L’anno inizia peggio di come era finito, nonostante il 2023 avesse già lasciato dietro di sé una lunga scia di morti bianche. I dati aggiornati al 29 febbraio dall’Inail per la Lombardia sono molto negativi. Gli infortuni mortali nei primi due mesi sono stati 27 rispetto ai 19 dello stesso periodo del 2023. A trainare la crescita degli infortuni con esito mortale sul lavoro è la provincia di Brescia, che vede ben 6 casi (a cui andrebbero aggiunti quelli avvenuti nel cantiere fiorentino, arrivati dalla Bassa bresciana), il doppio rispetto ai 3 del gennaio-febbraio 2023.

Crescono anche i numeri di morti sul lavoro nella provincia di Monza, che nei primi due mesi dell’anno passa da 0 a 4 vittime, così come Varese (da 1 a 3), Lodi da 1 a 2. In controtendenza solo Cremona, dove invece il numero di vittime sul lavoro scende da 4 a 1.

Entrando nel dettaglio degli infortuni mortali avvenuti nei primi due mesi dell’anno, ben 11 rientrano nel settore industria, con 3 casi nelle costruzioni, 3 nel trasporto e magazzinaggio, 2 nel commercio all’ingresso e riparazione di autoveicoli e motocicli. In 8 casi hanno riguardato lavoratori con cittadinanza non italiana; in 23 casi si trattava di lavoratori maschi, mentre 4 i casi di lavoratrici decedute sul posto di lavoro. Quanto alla fascia d’età, 7 avevano fra i 50 e i 54 anni, 6 fra i 55 ed i 59, ma si rileva anche un morto fra i 30 ed i 34 anni, 4 fra i 35 ed i 39.

Non sono solo gli infortuni mortali ad aumentare, ma anche le denunce pervenute all’Inail per infortuni più o meno gravi. In totale, sono state 18.386 tra gennaio e febbraio 2024, 16.468 nei primi due mesi dell’anno precedente. Fra i settori, quelli con il maggior numero di denunce è stato quello del trasporto e magazzinaggio con 866 denunce (erano state 790 nei primi due mesi del 2023), seguito da sanità e assistenza sociale (811, in netto aumento rispetto alle 631 dell’anno precedente).

Sotto la lente anche commercio all’ingresso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motoveicoli, ma anche le costruzioni, dove le denunce all’Inail sono state 200 in più nel 2024. I tragitti casa lavoro restano dei fattori di rischio: sul percorso per andare o tornare dal lavoro sono avvenuti 2.734 infortuni.