PATRIZIA LONGO
Cronaca

Bicicletta, una scelta rischiosa: 12 incidenti al giorno sulle strade della Lombardia

I dati raccolti dal Dipartimento di architettura e studi urbani dell’ateneo milanese nell’Atlante dei morti e dei feriti gravi: dopo Milano, la maglia nera finisce a Brescia

Incidente nel Milanese con un ciclista coinvolto

Incidente nel Milanese con un ciclista coinvolto

Ciclisti per passione o necessità. Peccato che organizzare una gita fuori porta o andare al lavoro in bicicletta non sia sempre salutare: in Italia, dopo una drastica riduzione negli anni della pandemia, gli incidenti ciclistici sono tornati a crescere in modo significativo.

Uno su quattro avviene in Lombardia, regione che ne registra nettamente più delle altre: 33.385 incidenti in otto anni (dal 2014 al 2021), ottomila in più dell’Emilia Romagna, con 25.026. A raccogliere e analizzare i dati sui sinistri stradali che hanno coinvolto ciclisti, è stato il Dipartimento di architettura e studi urbani del Politecnico di Milano, che ha compilato il primo Atlante italiano dei morti (e dei feriti gravi) in bicicletta. Il progetto di ricerca punta ad approfondire i fattori di rischio e le criticità che continuano a limitare lo sviluppo della “mobilità attiva“, in particolare quella ciclistica: una raccolta di numeri, luoghi, profili delle vittime, motivi degli spostamenti e link a una mappa interattiva.

Negli otto anni presi in esame (i dati sul 2022 saranno pronti a breve) in Lombardia si è verificata una media di 12 incidenti (e feriti) al giorno. Uno mortale ogni otto giorni. Tra le province lombarde, la Città metropolitana di Milano è il contesto in cui si è verificato il maggior numero di incidenti ciclistici, quasi il quadruplo (391%) rispetto alla provincia di Brescia, che segue al secondo posto. Ma in proporzione nel Bresciano si è verificato il maggior numero di decessi: 60 contro i 96 del Milanese, che conta molti più feriti (14.585 contro 3.689).

Tutto dipende dalla tipologia delle strade su cui avvengono gli incidenti, extraurbane o urbane, e dalla velocità che si raggiunge. Nella Città metropolitana di Milano, come nel resto della Lombardia, quasi la metà degli incidenti ciclistici avviene lungo strade con una carreggiata a doppio senso di marcia, lungo un rettilineo. Come Brescia, anche le province di Monza Brianza e di Bergamo hanno una media di oltre un incidente ciclistico al giorno, poco meno nel Varesotto. Tra i 200 e i 150 incidenti ciclistici all’anno si attestano Cremona, Pavia, Mantova e Como. Decisamente migliore appare la situazione a Lecco e Lodi, dove gli incidenti ciclistici si verificano ogni 4-5 giorni. Uno alla settimana a Sondrio, dove però l’utilizzo della bicicletta, sulle strade di montagna, appare più limitato.

“La lettura dei dati – avvertono i ricercatori – deve essere incrociata all’utilizzo della bicicletta, in relazione a quante si spostano". Un’idea la forniscono i dati relativi a un sondaggio effettuato dalla Regione nel 2016, sulla tipologia di mezzo utilizzato per gli spostamenti. La percentuale maggiore di utilizzo della bicicletta, il 6,5 per cento, la registra Cremona dove, non a caso, il 20 per cento di tutti gli incidenti stradali coinvolge un ciclista. Per dirla in altre parole: un incidente su cinque riguarda una bicicletta.

Il lavoro del Politecnico non finisce qui: dopo un primo focus sul Comune di Milano, il gruppo di ricerca - il professore associato Paolo Bozzuto, il responsabile del Laboratorio Mapping and Urban Data Lab (Maud) Fabio Manfredini, l’esperto Gis Emilio Guastamacchia, con le studentesse tirocinanti Benedetta Damiani, Micaela De Carlo e Ginevra Santomero - proseguirà nella raccolta e analisi dei dati in tutti i capoluoghi e le province lombarde, con l’obiettivo di costituire un Osservatorio che individui i luoghi di maggior pericolosità potenziale per chi intende muoversi in bicicletta.