Variante indiana in Gran Bretagna: Rt sopra 1. L'esperto: "Colpa della prima dose a tutti"

L'indice Rt è tornato sopra 1, non accadava da gennaio. Francia e Germania impongono la quarantena a chi arriva dal Regno Unito

Boris Johnson (Ansa)

Boris Johnson (Ansa)

La variante indiana spaventa la Gran Bretagna. Il Paese europeo che per primo sembrava essere uscito dall'emergenza pandemica. La diffusione della variante indiana, molto più contagiosa, non fa dormire sonni tranquilli al premier britannico Boris Johnson. Anche se, nonostante la diffusione del virus, bisogna ancora capire quale siano le conseguenze cliniche effettive. Non è infatti chiaro se, nonostante la diffusione della variante, questo si traduca in un aumento considerevole dei ricoveri e delle forme gravi. Per la prima volta da gennaio l'Rt in Inghilterra è tornato a superare 1. I contagi dovuti alla variante indiana sono raddoppiati nel giro di una settimana, sollevando dubbi sul possibile rinvio delle ultime fasi del piano di riaperture impostato dal governo di Boris Johnson. 

Nonostante le rassicurazioni del governo che lega l'aumento dei contagi alla compertura dei vaccini (come è noto nessun vaccino copre al 100% dal rischio del contagio). In ogno caso il numero di contagi legati alla variante indiana del coronavirus nel Regno Unito è aumentato di più del 160% nell’ultima settimana. Emerge dai dati dell’agenzia statale PHE -Public Health England, secondo cui nel Paese si contano 3.424 casi legati alla variante, contro i 1.313 di giovedì 13 maggio.

I motivi

"In una settimana in Gran Bretagna la variante indiana è diventata predominate arrivando al 75% delle infezioni. Il problema è che va a trovare un substrato di persone che non sono straordinariamente protette ma solo blandamente perché si è scelto di fare, azzardando, una prima dose di vaccino a tutti. Così cominciano ad emergere contagi in chi è vaccinato. Questo ci dice di come all'inizio la Gran Bretagna, che sembrava essere uscita da una situazione difficile con buoni risultati, dopo un mese rischia di trovarsi in una situazione compromessa. La scelte della politica devono essere supportate dalle evidenze scientifiche". Lo ha affermato Walter Ricciardi, ordinario di Igiene generale e applicata all'Università Cattolica e consigliere scientifico del ministro della Salute, protagonista di una lezione speciale del nuovo master in Comunicazione sanitaria dell'Università Cattolica, dal titolo 'Comunicare la salute durante la pandemia. Verità, fake news ed etica dell'informazione'. 

Negli ultimi mesi "ho deciso di parlare solo con il ministro Speranza per consigliare il Governo e scrivere su 'Avvenire' - ha precisato Ricciardi - Non c'è possibilità di uscire dalla pandemia senza l'intervento dei governi e la collaborazione tra Stati. C'è chi ha gestito bene l'emergenza con lockdown tempestivi e il blocco della mobilità che impedisce al virus di muoversi perché è trasportato dalle persone. Un esempio virtuoso è stata la Nuova Zelanda, che ha ben fatto anche nella comunicazione alla popolazione. Il primo ministro era spesso in televisione a spiegare quello che stava accadendo". L'incontro è promosso dall'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari (Altems) e dall'Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo (Almed).  "C'è chi dice - sostiene - che abbia perso la faccia perché oggi le cose vanno meglio, ma come si fa a dirlo? Sono morte 70mila persone nella seconda ondata, se avessimo fatto un lockdown ad ottobre e poi a febbraio avremmo evitato questi decessi. Ci sono stati 130 mila morti, 60mila nella prima ondata e 70mila nella seconda. Non scherziamo! Sono famiglie distrutte, anziani che ci hanno lasciato, la memoria del Paese. E ci sono media che scotomizzano tutto questo".

Francia e Germania ordinano la quarantena

I viaggiatori in arrivo in Francia dalla Gran Bretagna dovranno isolarsi in quarantena per impedire la diffusione della variante indiana del Covid nel Paese transalpino. Lo ha annunciato il portavoce del governo francese, Gabriel Attal, sottolineando che Parigi adottera' "misure simili" a quelle tedesche. Da domenica, i viaggiatori britannici in arrivo in Germania devono fare una quarantena di due settimane a prescindere dal risultato negativo del tampone. In Francia la misura e' gia' in vigore questa misura per coloro che provengono da alcuni Paesi, tra i quali Brasile, India e Sudafrica.

La Germania richiederà la quarantena a chi arriva dalla Gran Bretagna dove c'è una forte diffusione della variante indiana. La decisione dopo che l'istituto Robert Koch ha cambiato la classificazione del Regno Unito e l'ha identificata come un' "area di mutazione delle varianti" del Covid-19. A partire da domenica, chiunque arriva dal Regno Unito dovrà sottoporsi a un periodo di quarantena di due settimane, anche se riuscira' a mostrare un test negativo.