REDAZIONE CRONACA

Giocatori Virtus Verona accusati di stupro, i tifosi alla società: "Sospendeteli"

Cinque calciatori a giudizio per una presunta violenza sessuale nei confronti di una ragazza. Tifoseria indignata. Il presidente della Lega Pro: "Vicenda che mi turba"

La Serie B si ferma

Milano, 24 aprile - ''La vicenda di presunta violenza sessuale che vede imputati cinque calciatori e che coinvolgerebbe una giovane ragazza mi turba come dirigente sportivo e come uomo di famiglia". Così Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, in merito alla vicenda che vede coinvolti 5 giocatori della Virtus Verona, rinviati a giudizio per presunta violenza sessuale nei confronti di una ragazza. ''Chiaramente la giustizia deve fare il suo corso, è opportuno salvaguardare il profilo processuale - prosegue Girelli in una nota -. Tuttavia non avrei voluto mai apprendere una simile notizia, da dirigente perché vengono messi in discussione valori come il rispetto dell'altro, che noi professiamo anche fuori dal campo. C'è al contempo  un risvolto umano, penso anche alle famiglie della giovane donna e dei calciatori, ai loro amici, alla loro rete sociale, al Presidente della  Virtus e al club. Penso al turbamento e all'angoscia che stanno provando, sentimenti che al di là del percorso processuale segneranno per sempre la loro esistenza".

Sulle vicenda è intervenuto con una nota sulla propria pagina Facebook, il gruppo Virtus Verona Rude Firm 1921, tifoseria organizzata della squadra di serie C. "Siamo scioccati, indignati e molto arrabbiati di apprendere dai mass media che cinque giocatori della Virtus Verona siano indagati per un presunto stupro ai danni di una ragazza, avvenuto nel gennaio 2020. La Virtus Verona e la sua tifoseria organizzata - spiegano - da sempre vantano con orgoglio la difesa dei diritti umani, sempre schierati contro ogni razzismo, discriminazione, violenza sulle donne e sempre dalla parte di tutte quelle categorie di persone meno tutelate e rispettate. Come tifosi Virtussini chiediamo pertanto alla società chiarimenti e l'immediata sospensione da tutte le attività sportive dei giocatori coinvolti nella vicenda, che rientrino ancora nella rosa della squadra, fino a che non venga fatta chiarezza da parte della magistratura. Chi ama il calcio, odia la violenza sulle donne e chi la copre", conclude il gruppo.