Ghedi, Coro di ragazzini canta "Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta" - Il parroco, "Episodio da stigmatizzare"

Ragazzini e ragazzine delle medie cantano in un oratorio di Ghedi "Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta". Il parroco condanna l'episodio e sottolinea l'integrazione con i lavoratori del Sud.

Ghedi, Coro di ragazzini canta "Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta" - Il parroco, "Episodio da stigmatizzare"

Ghedi, Coro di ragazzini canta "Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta" - Il parroco, "Episodio da stigmatizzare"

GHEDI (Brescia)

Se non fosse stato ripreso e condiviso in chat, addirittura esibito su qualche stato di Whatsapp, sarebbe rimasto un episodio brutto, ma destinato a cadere nell’oblio, come tante volte accade. Ma il coro di ragazzini e ragazzine delle medie, che cantano esultanti "Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta", senza che gli animatori (ragazzi delle superiori) e i pochi adulti intervengano è uscito dalle mura dell’oratorio, quello di San Giovanni Bosco di Ghedi, dove è avvenuto venerdì sera, nella serata di chiusura del Grest, in uno dei momenti ‘liberi’, fuori dagli eventi organizzati con gli educatori. "Perché in un oratorio? Alla festa di chiusura di un Grest? E perché i più grandi non hanno detto nulla?", sono le perplessità confidate da un genitore, dopo aver visto il video. Le immagini sono quelle di un coro di ragazzini che cantano il remake del brano ’Freed From Desire‘ usato negli stadi, già finito al centro delle polemiche per razzismo, tanto da esser stato rimosso da Spotify (dove spopolava, il che la dice lunga).

Dalle immagini, sembra che un’animatrice faccia un cenno per invitare alla calma, ma è difficile interpretare se sia rivolto al coro o a qualcuno fuori campo. Un altro, invece, si unisce ai giovanissimi. Sarebbe stato probabilmente difficile interrompere il coro festante, ma non sembra che anche dopo ‘l’esibizione’ ci sia stata comunque una ramanzina o, quanto meno, una riflessione sull’opportunità di augurare che un’eruzione possa cancellare una città. "Non ero a conoscenza dell’episodio né del video – spiega il parroco don Alberto Boscaglia, il cui lavoro è comunque giudicato ottimo dai ‘genitori perplessi’ -. Se è questo ciò che è accaduto, è un episodio da stigmatizzare. L’oratorio si dissocia e sentirà i ragazzi. Mi dispiace, perché non rispecchia la nostra realtà, dove c’è grande integrazione con i molti lavoratori che vengono dal Sud".

Federica Pacella