Truffa a George Clooney, arrestata la coppia d’oro

Crearono la finta griffe dell’attore e vendevano Rolex falsi

George Clooney

George Clooney

Milano, 17 giugno 2019 - «Vanja Goffi? Una modella non professionista, che ha tutto per diventare una grande attrice... La donna perfetta per me». La dichiarazione, attribuita a George Clooney, comparve tredici anni fa su una rivista spagnola. All’improvviso spuntarono foto dell’avvenente ragazza avvinghiata al divo di Hollywood (si trovano ancora sui principali motori di ricerca), palesi fotomontaggi rilanciati dai settimanali patinati a caccia di scoop sulla vita sentimentale della star. Peccato che fosse tutto falso, e che quelle frasi fossero state inventate di sana pianta dalla Goffi e dal complice Francesco Galdelli per lucrare su una fantomatica linea di abbigliamento griffata proprio Clooney. 

Facendo leva sulle entrature nel mondo della moda di Vincenzo Cannalire («Vaso di coccio tra due vasi di ferro», la citazione manzoniana del giudice nelle motivazioni della sentenza), la coppia di truffatori, originaria delle Marche – lei di Ostra, lui di Serra San Quirico, nell’Anconetano – riuscì persino a organizzare una sfilata in un hotel di lusso di Milano, interrotta da un blitz della Guardia di Finanza. Nella notte italiana di ieri, i Bonnie e Clyde del raggiro all’italiana sono stati arrestati dopo una lunga caccia in un lussuoso villino di Pattaya, località balneare sulle coste occidentali della Thailandia: sotto il coordinamento dell’esperto per la sicurezza della Direzione centrale della polizia criminale Andrea Vitalone e in collaborazione con la Catturandi del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano, una squadra speciale della Crime suppression division della Royal Thai Police e dell’Interpol di Roma ha circondato l’abitazione e bloccato il 58enne Galdelli e la 45enne Goffi, che devono scontare rispettivamente 8 anni e 4 mesi e 6 anni e 5 mesi per l’imbroglio a Clooney e per altri reati. Compresa la vendita di Rolex farlocchi via web con sorpresa finale per i compratori: un pacco di sale al posto dei cronografi.  Stando a quanto ricostruito dalle indagini, a inizio 2014, i due, temendo di finire in cella a condanne diventate definitive, pensarono bene di trasferirsi il più lontano possibile, nel tentativo di evitare la galera. Galdelli fu preso dopo qualche mese, a fine luglio, all’interno del Dusit Thani Hotel di Pattaya, ma la detenzione durò lo spazio di un mattino: l’uomo riuscì a evadere al termine dell’udienza per reati minori legati al suo soggiorno illegale in Thailandia. L’indagine interna, all’epoca sollecitata dalla dura lettera di protesta inviata dall’ambasciatore italiano al capo della polizia locale, fece emergere che Galdelli aveva corrotto le guardie carcerarie che lo avevano in custodia, pagando 20mila Thai Baht, l’equivalente di 500 euro, ritirati da un bancomat mentre si trovava in stato di fermo. L’indagine si concluse con la destituzione di tutti gli agenti della penitenziaria corrotti.  Da allora, le ricerche non si sono mai interrotte, anche se l’abilità della coppia di imbroglioni è riuscita a prolungarne la latitanza per quasi 5 anni. Nei giorni scorsi, è arrivata la dritta giusta: Galdelli e Goffi sono stati ammanettati e portati al Centro di detenzione dell’Immigration Bureau di Pattaya, in attesa dell’estradizione in Italia. Chissà cosa ne pensa George Clooney? Nel luglio 2010, l’attore che ha vestito i panni del super ladro Danny Ocean si presentò a Palazzo di Giustizia a Milano per rendere testimonianza come parte lesa al processo, dando vita a un’udienza seguita in tutto il mondo. «Falsa, falsa, falsa», ripetè teatralmente al pm Letizia Mannella, che gli porgeva le foto che lo immortalavano con la Goffi. Poi lo sberleffo a Cannalire, unico imputato presente in aula: «Nice to meet you, avete fatto un bel lavoro, very good, dovete essere orgogliosi».