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Il gelataio al lavoro da 8mila giorni. Spini e la sua passione per il bar

Lo Stakanov del bancone che non chiude il negozio da vent’anni di DANIELE DE SALVO

Ambrogio Spini, commerciante di piazza Prinetti

Merate, 19 gennaio 2016 - È lo Stakanov del gelato. Da almeno vent’anni, probabilmente di più, che non si gode un giorno di vacanza, né di riposo. Ambrogio Spini, 68 anni, titolare dell’omonima gelateria della centralissima piazza Prinetti, il cuore di Merate, è sempre dietro il bancone del suo bar. Non importa che sia Natale, Capodanno, Pasqua, Pasquetta e nemmeno Ferragosto: le porte del suo locale sono sempre aperte, di mattino, di pomeriggio e spesso pure la sera. «È da quando per legge è stata concessa la deroga ai periodi di chiusura obbligatoria che lavoriamo ininterrottamente, prima staccavo il giovedì – spiega lui -. Ogni tanto mi prendo qualche mezza giornata per me e per la mia famiglia, ma la gelateria resta sempre aperta e io non manco mai per più di qualche ora».

L’unica volta che suo malgrado ha dovuto per forza restare assente dal lavoro è stato quando lo hanno investito ed è stato ricoverato in ospedale. Nemmeno il tempo di firmare le dimissioni che tuttavia si è rimesso subito in pista. Conti precisi sui giorni di fila che ha trascorso ad oggi a servire espressi, bianchini e coppette non ne ha mai compiuti, ma si tratta di almeno 8mila. Non rimpiange affatto la scelta di dedicarsi anima e corpo alla sua bottega di gelato artigianale, per seguire la tradizione di famiglia ha abbandonato da giovane una promettente carriera da avvocato. «Ho sempre anteposto alle mie le esigenze dei clienti – spiega -. D’estate non è pensabile assentarsi perché è la stagione dei gelati, durante le feste nemmeno perché le persone ci chiedono semifreddi e dolci da servire a tavola. Potrei forse d’inverno ma mia moglie con la sua professione è impegnata e allora tanto vale continuare a lavorare». Rispetto al passato ammette che la situazione ogni tanto gli pesa: «Ma di questi tempi non si potrebbe altrimenti, occorre rimboccarsi le maniche e continuare a garantire presenza, professionalità e qualità, l’unica ricetta per fronteggiare la crisi. Quando i figli saranno completamente autonomi arriverà pure per me il momento di tirare il fiato». Sino ad allora si prosegue così. Ha imparato il mestiere da suo papà Mario, che ha cominciato per primo nel 1948: girava con il carretto per tutta la zona, vendendo gelati d’estate, castagne e frutta d’inverno.

Poi è passato al furgoncino, quindi il primo negozio in via Indipendenza a Robbiate e infine in piazzetta Paolo Airoldi. I figli, compreso Ambrogio, lo hanno sempre aiutato, fin dalle elementari. Terminato il servizio di leva al militare nel 1976 lui ha cominciato a calcare le orme del genitore e nel 1991 si è messo in proprio rilevando la storica gelateria del centro di Merate. Praticamente da allora è sempre rimasto lì, al suo posto. Perché a Merate se dici gelato dici Spini e senza Spini il centro storico non sarebbe lo stesso. di DANIELE DE SALVO