MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Forestali, "Rifiuti e roghi, prima battaglia"

Il comandante del Gruppo di Brescia traccia il bilancio nel 204° anniversario dell’Arma

Il tenente colonnello Giuseppe Tedeschi comanda il Gruppo di Brescia

Milano, 5 giugno 2018 - Dal bracconaggio allo smaltimento illecito di rifiuti. Dall’importazione illegale di legname allo spaccio di finti prodotti made in Italy. Dal maltrattamento di animali agli incendi dolosi. È il pane che ogni giorno masticano i carabinieri del Comando regionale Forestale. Ne parliamo con il tenente colonnello Giuseppe Tedeschi, comandante del Gruppo di Brescia, in occasione del 204° anniversario della fondazione dell’Arma che si festeggia oggi.

I reati più ricorrenti?

«Abbiamo a che fare con centinaia di illeciti. Negli ultimi mesi si sono verificati diversi incendi dolosi a impianti di gestione dei rifiuti in tutta la regione e noi stiamo indagando, con l’ipotesi che alla base di questi roghi ci sia l’intenzione di smaltire rifiuti in maniera non consona. Altra nostra battaglia: il contrasto al traffico illegale, sempre di rifiuti. Lo scorso anno abbiamo arrestato due ghanesi che dall’Italia facevano partire container pieni di batterie e compressori, diretti in Ghana. Lì i materiali venivano riversati in una discarica a cielo aperto e dei bambini, senza alcuna precauzione, selezionavano gli elementi preziosi nei componenti, come manganese, oro e argento».

Altri arresti?

«Solo a Brescia abbiamo arrestato una decina di bracconieri per furto venatorio: la selvaggina è considerata “patrimonio indisponibile dello Stato” e appropriarsene senza licenza è un furto. E poi abbiamo intercettato un piromane a Brescia e un altro a Bergamo».

E sulla difesa degli animali?

«Di recente siamo intervenuti per sovraffollamento in un allevamento intensivo di maiali: in un capannone che avrebbe potuto tenerne al massimo 3mila, ce n’erano oltre 4.500. Il proprietario è stato denunciato e gli animali in soprannumero sono stati spostati in altre strutture. Molto attivo è il Cites, servizio che tutela le specie di fauna e flora protette».

Vi è capitato di pizzicare bracconieri?

«Nel 2017 ne abbiamo denunciati centinaia, alcuni anche per maltrattamento, perché utilizzavano reti e strumenti di cattura come “archetti” per uccelli in cui i volatili restano intrappolati per poi morire di stenti».

Come intervenite per tutelare la flora?

«In vari modi. Ultimamente assistiamo a un traffico illecito di legname, di solito prelevato non legalmente all’estero e non tracciato, da utilizzare per creare mobili. Tra gli altri compiti: la tutela del Parco nazionale dello Stelvio, la prevenzione delle valanghe, la difesa dei prodotti dop made in Italy (formaggi e vini col tricolore sulle scatole ma provenienti dall’estero)».

Qualche numero?

«Dal Comando regionale dipendono 11 gruppi ai quali fanno riferimento 74 stazioni, 5 nuclei Cites e un distaccamento. In totale, 300 carabinieri».