Fase 2, dal 18 maggio riprendono le Messe: ecco come partecipare/ VIDEO

Mascherina, ingressi contingentati e niente segno della pace: ecco le regole per la sicurezza

Milano, 16 maggio 2020 - Fase 2 dell'emergenza coronavirus anche per la Chiesa italiana, che da lunedì 18 maggio torna a fare comunità aprendo le celebrazioni religiose ai fedeli. Regole comuni dal nord al sud del Paese per minimizzare al massimo il rischio contagio, ma ovviamente ci sono zone dove il Covid-19 ha colpito con maggiore violenza e quindi la prudenza è anche maggiore. A Bergamo, per esempio, 750 sacerdoti della diocesi hanno già preso contatto con le autorità sanitarie per sottoporsi al tampone

Nel rispetto della normativa sanitaria disposta per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2, il Protocollo siglato tra Cei, governo e Comitato Tecnico scientifico indica alcune misure da ottemperare con cura: dalla sanificazione delle chiese, al numero massimo dei partecipanti; dall’obbligo di mantenere sempre la distanza di sicurezza, all’uso della mascherina; fino al divieto di accesso per coloro che hanno sintomi influenzal, una temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5 gradi o sono stati in contatto con persone positive al coronavirus nei giorni precedenti.

Il numero massimo di presenze

Per le celebrazioni che si svolgeranno al chiuso il numero massimo di presenze è di duecento persone. Mille se, invece, la messa si tiene all'aperto. Secondo quanto prevede il protocollo firmato dal governo e dalla Cei “l’accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in modo da evitare ogni assembramento sia nell’edificio sia nei luoghi annessi, come per esempio le sacrestie e il sagrato. Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone, il legale rappresentante dell’ente individua la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve  essere pari ad almeno un metro laterale e frontale".

Chi può partecipare

Coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche sono tenuti a indossare mascherine. Nn è consentito accedere al luogo della celerazione in casodi sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea pari o superiore ai 37,5° C. Venga altresì ricordato ai fedeli che non è consentito l’accesso al luogo della celebrazione a coloro che sono stati in contatto con persone positive a SARS-CoV2 nei giorni precedenti. L’accesso alla chiesa, in questa fase di transizione, resta contingentato e regolato da volontari e/o collaboratori che, indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti monouso e un evidente segno di riconoscimento, favoriscono l’accesso e l’uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite. Dove necessario si invita ad ampliare i posti a disposizione utilizzando anche spazi come il sagrato. Si può anche incrementare il numero delle celebrazioni da svolgere.

Distanza di sicurezza, entrata e uscita

Il protocollo stabilisce, inoltre, che “per favorire un accesso ordinato, durante il quale andrà rispettata la distanza di sicurezza pari almeno 1,5 metri, si utilizzino, ove presenti, più ingressi, eventualmente distinguendo quelli riservati all’entrata da quelli riservati all’uscita. Durante l’entrata e l’uscita dei fedeli le porte rimangano aperte per favorire un flusso più sicuro ed evitare che porte e maniglie siano toccate. Si favorisca, per quanto possibile, l’accesso delle persone diversamente abili, prevedendo luoghi appositi per la loro partecipazione alle celebrazioni nel rispetto della normativa vigente". Agli ingressi dei luoghi di culto siano resi disponibili liquidi igienizzanti.

Concelebranti, ministri e coro

Stando sempre al protocollo, per favorire il rispetto delle norme di distanziamento è necessario ridurre al minimo la presenza di concelebranti e ministri, che sono comunque tenuti al rispetto della distanza prevista anche in presbiterio. Può essere prevista la presenza di un organista, ma in questa fase si ometta il coro. Non è opportuno che nei luoghi destinati ai fedeli siano presenti sussidi per i canti o di altro tipo. Le eventuali offerte non verranno raccolte durante la celebrazione, ma attraverso appositi contenitori, che possono essere collocati agli ingressi o in altro luogo ritenuto idoneo.

Scambio della pace, Comunione e Confessione

Tra i riti preparatori alla comunione si continui a omettere lo scambio del segno della pace. La distribuzione della comunione avvenga dopo che il celebrante e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso; gli stessi, indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo un’adeguata distanza di sicurezza, abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli. I fedeli assicurino il rispetto della distanza sanitaria.  Le confessioni, invece, non si devono tenere nei confessionali, ma in luoghi aperti a areati, rispettando sia il distanziamento che la riservatezza.

Sanificazione ambienti

I luoghi di culto, comprese le sagrestie, dovranno essere igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica. Si dovrà inoltre avere cura di favorire il ricambio dell’aria. Al termine di ogni celebrazione, i vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati, così come gli stessi microfoni, saranno accuratamente disinfettati. Le acquasantiere della chiesa dovranno cpntinuare ad essere vuote.

Battesimi, matrimoni ed esequie

Il richiamo al pieno rispetto delle disposizioni andrà applicato anche nelle celebrazioni diverse da quella eucaristica: battesimo, matrimonio, unzione degli infermi ed esequie.