FEDERICA PACELLA
Cronaca

Ecoreati in Lombardia: aumentano le indagini sui danni all’ambiente, ma i processi sono a zero

Soltanto un procedimento in due anni secondo il rapporto Ispra. Il direttore generale: “Rafforzate le sinergie con gli enti territoriali e più consapevolezza sui tempi lunghi dei giudizi penali e civili”

Le valutazioni di danno ambientale sono in crescita costante in Lombardia

Le valutazioni di danno ambientale sono in crescita costante in Lombardia

Cresce il numero di incarichi di valutazione del danno ambientale destinati al Sistema nazionale di protezione ambientale costituito da Ispra e dalle agenzie regionali ambientali: nel 2021-2022 in Lombardia sono stati 20 gli incarichi da parte del Ministero dell’Ambiente, mentre nel biennio 2017-2018 erano stati 16, solo 8 nel 2019-2020.

È quanto emerge dal rapporto nuovo rapporto pubblicato ieri da Ispra ‘Il danno ambientale in Italia: attività del Snpa e quadro delle azioni 2021-2022. Edizione 2023’, che, come spiegato nell’introduzione del direttore generale Maria Siclari, rileva uno scenario caratterizzato da un forte dinamismo sia sul piano tecnico/scientifico, sia sul piano gestionale.

"Tali nuovi sviluppi, testimoniati dal presente Rapporto, sono l’espressione di un sistema vivo e dinamico che, superando tutte le iniziali criticità di applicazione della normativa di settore, si muove oggi verso orizzonti da costruire al fine di garantire una sempre maggiore efficacia dell’azione di danno ambientale, come il rafforzamento delle sinergie con gli enti territoriali nelle attività di accertamento, prevenzione e riparazione, il rafforzamento dell’interazione con altre procedure come la bonifica, la promozione di un sistema di garanzie finanziarie per la copertura dei danni ambientali".

Ad aumentare sono stati soprattutto gli incarichi nell’ambito delle fasi preliminari dei procedimenti penali, ben 15 in Lombardia. Se da un lato l’incremento era parzialmente atteso dopo il rallentamento dovuto a Covid, resta dall’altro "un dato eccezionale che ha impegnato in maniera significativa il Snpa".

In calo, invece, il trend dei casi nelle fasi di giudizio dei procedimenti penali e i processi civili (uno in due anni in Lombardia). Questa riduzione può essere attribuita alla scelta dello Stato di concentrarsi solo sui pochi casi in cui si rende indispensabile l’avvio delle azioni di danno ambientale in ambito giudiziario, prediligendo, quando possibile, l’adozione di procedure amministrative. "È aumentata, infatti, la consapevolezza dei limiti imposti dai procedimenti giudiziari che spesso lasciano poco spazio a nuovi accertamenti tecnici, riferendosi a fatti illeciti commessi anche molti anni prima rispetto all’avvio dell’azione penale, e che richiedono tempi molto lunghi, dell’ordine dei 5-10 anni, per la loro conclusione".