Don Alberto Rovagnani, da Busto a Lisbona per il primo Festival degli influencer cattolici: "Avere fede non è da sfigati"

Il sacerdote brianzolo, con 150mila seguaci su Youtube e altrettanti su Tik Tok, parla di fede e social. Gli hater? “Fanno parte del gioco, ma ho tantissimi riscontri positivi”

Don Alberto Ravagnani

Don Alberto Ravagnani

"Avere fede non è da sfigati" tre anni fa don Alberto Rovagnani, 30 anni, brianzolo, con 150mila seguaci su Youtube e altrettanti su Tik Tok, ha esordito così in un video destinato ai ragazzi. Da allora di strada (sui social) ne ha fatta molta il sacerdote della parrocchia San Michele Arcangelo di Busto Arsizio, arrivando anche a battibecchi virtuali con il rapper Fedez. E oggi di strada ne ha fatta tanta anche fisicamente per partecipare a Lisbona alla Giornata Mondiale della Gioventù, dove, tra i tanti eventi in programma, si è celebrato il primo Festival degli influencer cattolici. Assieme al sacerdote lombardo, religiosi da tutto il mondo. Gli hater non lo preoccupano. Per don Alberto "fanno parte del gioco" ma riscontri positivi "ne ho tanti, da tantissime persone". 

"L’iniziativa  – scrive don Alberto su Facebook – si colloca all’interno dei lavori per il Sinodo digitale, che attraverso il progetto ‘La Chiesa ti ascolta’ vuole portare i riflettori della Chiesa su quello che sta accadendo nel continente digitale, o meglio su quello che il popolo di Dio presente sui social sta già vivendo. Chi ha incontrato Gesù – scrive il sacerdote – lo testimonia come può. Sono testimoni di Gesù. Per questo lasciano il segno. Per questo li chiamano influencer. Testimoni o influencer, dunque? In realtà, se si parla di fede, questi termini possono essere usati come sinonimi. Ogni buon testimone di Cristo è chiamato a influenzare la vita di chi incontra attraverso la propria testimonianza”.

Non a caso il cardinale onduregno Oscar Maradiaga, 81 anni, ospite d’eccezione al Festival degli influencer, ha impartito ai giovani con i cellulari alzati la solenne benedizione e ha detto che “la rete non è un mezzo ma un territorio di evangelizzazione”. Poi, citando Papa Francesco, ha chiesto di pregare la Madonna che “è la prima influencer della storia”.