La tassa sui vandali è un salasso: ai Comuni costano 500mila euro all'anno

Panchine rotte, cestini e giochi per bambini rovinati, incursioni nelle scuole, scritte sui muri. È l’elenco delle devastazioni quasi quotidiane dei vandali nei paesi della Brianza

Diversi Comuni sono corsi ai ripari raddoppiando  le telecamere: un altro costo per la collettività

Diversi Comuni sono corsi ai ripari raddoppiando le telecamere: un altro costo per la collettività

Vimercate (Monza e Brianza), 14 aprile 2018 - Panchine rotte, cestini e giochi per bambini rovinati, incursioni nelle scuole, scritte sui muri. È l’elenco delle devastazioni quasi quotidiane dei vandali nei paesi della Brianza. Che sono una bella tassa per la collettività. Le assicurazioni coprono una parte delle spese che servono a riparare i danni negli edifici pubblici. Non è possibile invece fare un stima precisa di quanto costano le distruzioni dell’arredo urbano, dal momento che il «vandalismo» non è un capitolo di spesa a parte nei bilanci comunali ma è compreso tra gli interventi di manutenzione ordinaria. In ogni caso i paesi più grandi, Agrate, Concorezzo, Vimercate e Arcore, spendono più di qualche decina di migliaia di euro in piccoli interventi di riparazione. Ma non è detto che i più piccoli spendano di meno.

Tutto considerato ci avviciniamo a una cifra che si avvicina ai 500 mila euro. Soldi che potrebbero essere spesi per qualcosa di più utile invece che per riparare ciò che gli altri rompono. Senza contare i danni subiti dai privati, come le gomme tagliate ai 3 pulmini dei volontari di Arcore su cui trasportano disabili, anziani e minori. «I vandalismi ci costano circa 20mila euro l’anno – dice Fausto Perego, assessore arcorese ai Lavori Pubblici - Senza contare che abbiamo una squadra di 4 operai che quasi una volta al giorno interviene per riparare lampioni o i bagni pubblici della Villa Borromeo e nel giardino di via Golgi».

I teppisti non hanno risparmiato neppure le panchine antimafia colorate con tanto amore dai studenti delle scuole medie e le piccole librerie gestite dall’associazione Melting Pot. Il Comune ha investito nella dissuasione, cioè nella videosorveglianza: più di 30 telecamere sono sparse in paese, in aggiunta alle 36 messe da Rete ferroviaria italiana nella stazione. È stato approvato nuovo progetto per aumentare il numero degli occhi elettronici, introdurre la tecnologia digitale (che offre una maggiore qualità delle immagini) e acquistare telecamere mobili e a infrarossi. Anche la videosorveglianza in ogni caso è un bel costo che pesa sulle tasche di tutti e che si potrebbe evitare solo se ci fosse maggiore senso civico. I vandali somigliano a un piccolo esercito di cavallette.

Non c'è un paese che sia immune da questa piaga. Ad Agrate Brianza, per esempio, qualche anno fa se la sono presa con otto vetrine di negozi. A Concorezzo il mese scorso hanno imbrattato con la vernice le nuove case Aler, non ancora inaugurate. Nella scuola comunale Saltini di Vimercate l’anno scorso hanno dovuto mettere i box blindati per proteggere i notebook dopo vari saccheggi di tecnologia scolastica. Sempre a Vimercate ancora ricordano le incursioni alla cittadella studentesca di via Adda, questa di proprietà della Provincia, di 2 anni fa, costate più di 50 mila euro con ben 21 aule devastate.

Il presidente della Provincia, Roberto Invernizzi, racconta che negli ultimi anni sono state fatte opere di manutenzione, d’accordo con i Comuni, per 261 mila euro compresi impianti antintrusione nell’auditorium e nelle palestre. Il fenomeno non risparmia neppure i piccoli centri «Anche se non abbiamo così tanti vandali da dover prevede costo a parte», dicono Fabio Quadri e Andrea Esposito, sindaci, nell’ordine, a Cornate d’Adda e Bernareggio. «Anche a Sulbiate - spiega il primo cittadino Carla Della Torre - non abbiamo avuto danni importanti. Questa settimana però hanno preso a martellate la nuova apparecchiatura di rilevamento semaforico: hanno rovinato un po’ il vetro della cabina, ma essendo antisfondamento ha retto».