C'era una volta il Covid: oggi in Lombardia 10 prime dosi al giorno. Il virus non fa più paura

Da inizio anno in regione effettuate 173mila somministrazioni totali. La copertura resta tra le più alte d’Italia, ma la corsa all’immunità è un ricordo

Vaccinazione anti Covid

Vaccinazione anti Covid

Milano, 15 aprile 2023 - Dall’inizio dell’anno a ieri mattina in Lombardia sono state iniettate meno di 173mila dosi di vaccino anticoronavirus, precisamente 172.923. Vale a dire circa 11.500 a settimana, cioè più o meno un sessantacinquesimo di quante se ne facevano nelle fasi clou della campagna antiCovid: a luglio 2021, durante la prima vaccinazione massiva, la Lombardia viaggiava poco sotto le 750mila iniezioni in sette giorni, e superava le 760mila a gennaio 2022, con la corsa alla terza dose per contrastare lo sbarco della variante Omicron che aveva fatto esplodere i contagi a multipli mai visti prima, anche se nei primi due anni di pandemia il virus senza vaccini aveva mietuto molte più vittime.

È improbabile che la scoperta, in Lombardia, del primo caso italiano di variante Arturo, la nuova “attenzionata“, generi quella corsa alla vaccinazione che all’inizio dello scorso anno era spinta anche dalle norme sul green pass. Decadute da un anno ormai, con la fine dello stato d’emergenza, e in effetti, se la grande maggioranza delle iniezioni antiCovid fatte dai lombardi nel 2023 - a ieri 118.444 su 172.923 - sono state quarte dosi, accessibili a tutti gli over 12 dallo scorso autunno, il 70% delle somministrazioni totali le hanno avute persone con un’età superiore ai sessant’anni. Le seconde in classifica, con 41.492 iniezioni nei primi cento giorni dell’anno, sono le quinte dosi, aperte agli over 60. Seguono le terze dosi, 10.106 in tre mesi e mezzo, le seconde con 1.572 iniezioni e le prime dosi: 1.309 nel 2023, poco più d’una decina al giorno. Del resto sono veramente pochi i lombardi che non hanno ancora ricevuto nessuna vaccinazione dal coronavirus: le coperture, spiegano fonti della Regione, rimangono superiori alla media italiana per tutte le fasce d’età; il 76,7% dei vaccinabili è arrivato alla terza dose (la media nazionale è del 72,5%) e il 38,6% ha fatto anche la quarta (contro il 31,4% in Italia); se tra i bambini da 5 a 11 anni la copertura non s’è scollata dal 41% col ciclo base (a dicembre la possibilità di vaccinarsi è stata estesa ai piccolini da sei mesi in su, ma con raccomandazione solo per i fragili), i ragazzi tra 12 e 19 anni sono coperti con due dosi all’85% e al 56% con la terza.

La già alta copertura vaccinale dei lombardi, però, spiega solo in parte la frenata delle iniezioni antiCovid, legata, come nel resto del mondo, a una fase nuova e meno allarmante della pandemia. Un mese e mezzo fa la Regione chiudeva Palazzo delle Scintille, l’hub milanese che è stato il simbolo della campagna “massiva”, affidando il proseguimento al padiglione Ponti del Policlinico e alla rete di medici di base e farmacia, "in considerazione dell’attuale quadro epidemiologico" e della conseguente "graduale contrazione della domanda di vaccinazioni", crollata del 75% tra metà gennaio e metà febbraio.