Covid, il vaccino riduce di quindici volte il rischio di morte

Il rapporto esteso dell'Iss su ricoveri: negli ospedali i non vaccinati sono nove volte di più

Reparti Covid

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Sono stati diffusi i dati dell'ultimo Report Esteso Covid dell'Istituto Superiore di Sanità. Il rapporto dell'Iss incrocia i dati ufficiali aggiornati all'8 settembre relativi a diagnosi, ospedalizzazioni, morti, fasce di età dei contagiati e copertura vaccinale. Riguardo all'efficacia di quest'ultima si legge che "è forte" la riduzione del rischio di infezione da virus SARS-Cov-2 nelle persone completamente vaccinate rispetto a quelle non vaccinate: 77% per la diagnosi, 93% per l'ospedalizzazione, 96% per i ricoveri in terapia intensiva e per i decessi. 

Ricoveri

l tasso di ospedalizzazione negli ultimi 30 giorni per i non vaccinati è di circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo (219,1 rispetto a 24,5 ricoveri per 100.000 abitanti). Fra gli over 80 negli ultimi 30 giorni il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei vaccinati con ciclo completo è ben tredici volte più basso dei non vaccinati (1,1 contro 14,8 per 100.000 abitanti) mentre il tasso di decesso è quindici volte più alto nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo (76,2 contro il 5,0 per 100.000 abitanti). "E' vero che chi è vaccinato si contagia o muore come chi non lo è? No!! Le popolazioni di riferimento sono molto diverse e il rischio cala molto nei vaccinati". Lo ribadisce con forza l'Istituto superiore della sanità.  "La maggior parte dei casi notificati negli ultimi 30 giorni" nel nostro Paese -  si legge - sono stati diagnosticati in persone non vaccinate. Si osserva una forte riduzione del rischio di infezione da virus Sars-CoV-2 nelle persone completamente vaccinate rispetto a quelle non vaccinate".

Under 12

"Sebbene il dato non sia consolidato, nell'ultima settimana poco più del 50% dei casi nella popolazione 0-19 anni si è osservata nella popolazione con età inferiore ai 12 anni", fascia per la quale non è ancora disponibile un vaccino anti Sars-CoV-2. Lo sottolinea sempre  l'Iss. "Il persistente aumento dell'incidenza nella popolazione con età sotto i 12 anni che si è osservato nelle ultime settimane potrebbe essere dovuto a un aumento del numero dei tamponi in questa fascia di età, vista l'apertura della scuole materne e l'imminente inizio del nuovo anno scolastico per la scuola primaria e secondaria", precisa l'Iss, ricordando comunque che "la campagna vaccinale attualmente non coinvolge ancora queste fasce di età". 

Scuola

Sono circa 4 su 10 gli adolescenti dai 12 ai 19 anni completamente vaccinati contro Covid-19. In vista dell'imminente ripresa della scuola, è uno dei dati riportati nel report esteso dell'Istituto superiore di sanità.  Dal 'V-Day' del 27 dicembre all'8 settembre, fa il punto il rapporto, nel nostro Paese "sono state somministrate 80.013.442 (40.725.178 prime dosi e 39.288.264 seconde/uniche dosi) delle 91.758.318 dosi di vaccino finora consegnate. Nelle fasce di età 50-59, 60-69, 70-79, 80+, la percentuale di persone che hanno completato il ciclo vaccinale è superiore al 70% (rispettivamente 76,4%, 83,8%, 88,4% e 92,1%). Superiore al 60% è invece la copertura vaccinale per le altre fasce di età (40-49 68,0%; 39-39 62,2%; 20-29 64,8%), ad esclusione della fascia 12-19 la cui copertura vaccinale con due dosi si attesta" appunto "al 40,1%".  "In tutte le Regioni/Province autonome - rimarca ancora l'Iss - la copertura vaccinale della popolazione con età compresa fra i 12 e i 59 anni è maggiore del 60%, con una variabilità che va dal 60,4% della Pa di Bolzano al 72,3% nel Lazio, ad esclusione di Toscana e Sicilia, dove solo il 58% della popolazione in questa fascia di età ha completato il ciclo vaccinale". 

Effetti collaterali: gli ultimi dati