Preti uccisi dal Covid: 269 morti in Italia. Le regioni più colpite Lombardia ed Emilia

E' il pesante bilancio pagato dalla Chiesa fra il marzo 2020 e il marzo 2021

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Sono 269 i sacerdoti morti a causa del Covid-19 in Italia nel primo anno della pandemia. Dall'1 marzo 2020 all'1 marzo 2021, il clero diocesano ha pagato duramente la vicinanza alla gente, la presenza negli ambienti più esposti al virus e la fragilità di un'età avanzata. Le Regioni più colpite sono state quelle del Nord (78% del totale): a guidare la classifica è la Lombardia con 88 decessi (33%). Il contagio ha quasi azzerato il pur modesto ricambio garantito dalle nuove ordinazioni, che sono state 299 nel 2020. Se nel 2019 i preti morti erano stati 742, nel 2020 il totale è salito a 958 con un incremento del 30%. Lo scrive il Sir. 

Tra poco si dovra' parlare di una vera e propria generazione perduta di sacerdoti per la Chiesa italiana. Spazzata via dal covid, che ha messo in risalto il loro ruolo nella societa' ma ha presentato un conto ben piu' grande della stessa crisi delle vocazioni che da anni affligge il cattolicesimo nazionale. Sono 269 i sacerdoti morti a causa del Covid-19 in Italia nel primo anno della pandemia, rileva il Sir, l'agenzia dei vescovi italiani, Dal 1 marzo 2020 al 1 marzo 2021, le regioni piu' colpite sono state quelle del Nord (78% del totale): a guidare la classifica e' la Lombardia con 88 decessi (33%), Emilia Romagna con 36 (14%), Trentino Alto Adige con 28 (10%), Piemonte con 22 (8%) e Veneto con 17 (6%). A seguire, tra le Regioni del Centro (11%) e del Sud (11%) con il numero piu' alto di vittime, ci sono le Marche con 15 sacerdoti morti (6%), la Campania con 12 (4%) e l'Umbria con 7 (3%). Le due isole sommano, nel complesso, 14 decessi (10 in Sicilia e 4 in Sardegna). Il contagio ha quasi azzerato il pur modesto ricambio garantito dalle nuove ordinazioni, che sono state 299 nel 2020. E l'entita' della tragedia che si e' consumata e' misurabile anche in termini percentuali. Se nel 2019 i preti morti erano stati 742, nel 2020 il totale e' salito a 958 con un incremento del 30%. Nei due periodi in cui la pandemia si e' abbattuta con piu' violenza le cifre sono state anche peggiori.