Covid Lombardia: oltre 5mila morti in cinque settimane. Ma la seconda ondata non è finita

L’incremento record a Varese (+122%). A Bergamo +3,6%. Alla fine del primo lockdown ospedali più liberi

Una vittima del Covid

Una vittima del Covid

Milano, 17 dicembre 2020 - Cinque settimane, ognuna con quasi 1.100 morti in più da contare. È il bilancio, pesante, della seconda ondata in Lombardia fra l’8 di novembre, quando si decise il giro di vite che portò al secondo, più leggero, lockdown della zona rossa, e il 15 di dicembre. Lo stesso numero di vittime che si ebbe nelle cinque settimane a cavallo fra metà aprile e fine maggio, in piena emergenza.

Dopo tanti giorni, ora, la Lombardia è diventata zona gialla e le attività sono quasi completamente riprese. La domanda principale è però una sola: si può considerare archiviata la seconda ondata? L’unico confronto possibile è con i giorni in cui la prima, devastante, si stava esaurendo e veniva conclusa la stagione della chiusura generalizzata, il 18 maggio scorso. Allora si contavano 15mila morti, contro i 18mila alla vigilia della seconda ondata, l’8 di novembre. Ieri si sono superati i 24mila decessi totali. E se alcuni territori sembrano quasi risparmiati, come Bergamo che, dopo i disastri di marzo, vede crescere in 5 settimane le vittime del 3,6%, territori come Varese sembrano assolutamente in ginocchio. Qui si calcola un aumento di vittime da Covid del 122% nell’arco di un mese e mezzo. Dati che danno la misura del dolore e dei lutti subiti dalla Lombardia, ma non rendono le dimensioni del contagio, l’unico fattore, insieme alla fotografia dei reparti ospedalieri, che ci possa dire se il virus sia alla fine della sua ritirata o solo all’inizio.

Ieri si contavano 2.993 nuovi casi di Covid in più in tutta la regione. Il 18 maggio, quando la Lombardia fu riaperta per la prima volta, appena 326 in 24 ore. Quasi dieci volte di meno. E anche la situazione dei ricoveri in ospedale, specie per i pazienti più gravi, era oggettivamente migliore a maggio rispetto a quella di oggi. Nelle strutture lombarde, ieri, con un calo di 27 posti letto occupati, si trovavano in Rianimazione 629 persone affette dal SarsCov2. Il 18 maggio, la cifra era di meno della metà: 259. Anche il panorama delle province sembra marcare una netta distanza fra la situazione attuale e quella registrata a maggio: ieri 737 nuovi casi nel Milanese, contro i 110 del 18 maggio, 151 a Mantova a fronte di appena 9 a maggio, 375 a Brescia (a maggio 56). E la situazione è simile in tutti i territori. Sembra quindi che per considerare chiusa la seconda ondata ci sia ancora tempo. Per di più, una ripresa dei contagi ora troverebbe maggiori difficoltà ad essere assorbita dagli ospedali, che accolgono più pazienti di sette mesi fa.