Così il Covid ci ha accorciato la vita: in Lombardia persi fino a 4 anni

Media regionale: -2,6 anni. Il record a Cremona e Lodi, terza piazza per Bergamo. Si salva in parte Monza

Coronavirus

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Milano - Della strage provocata dal Covid tutti hanno parlato. Degli effetti che ha avuto e avrà sulla nostra esistenza, invece, poco si sa. I primi squarci di luce sugli effetti a lungo termine della pandemia sulla vita dei lombardi li fa accendere l’Istat, con il suo ordinario bilancio demografico aggiornato al 2020. Il risultato è una fotografia devastante, in particolare per la regione e per le zone più colpite dalla prima, pesante, ondata di oltre un anno fa. In Italia la speranza di vita, dopo il Covid, è scesa a 82 anni, riportandola a valori analoghi a quelli del 2012. Il report demografico registra che a livello nazionale l’eccesso di mortalità rappresenta il 13% della mortalità riscontrata durante l’anno. In Lombardia, il dato, già noto, sale al 25%. Un decesso su quattro è in eccesso rispetto alla media.

Ma a pesare è il calo dell’aspettativa di vita. In media, l’età massima cui gli uomini lombardi possono arrivare è di poco meno di 79 anni. Due e mezzo meno rispetto al 2019. Per le donne l’aspettativa di vita è di quasi 84 anni, con un calo di 2. Ma non dovunque il dato è questo. Cremona e Lodi calano, per quanto riguarda gli uomini, di addirittura 4 anni e sei mesi, a circa 77 anni. Un livello di quasi vent’anni fa. Bergamo, terza in questa poco invidiabile classifica, si ferma a un calo - ancora per i soli uomini - di 4,3 anni, con un’aspettativa di vita di poco sotto i 77 anni, la più bassa di tutte le province lombarde. Sempre a Bergamo, l’eccesso di mortalità record: 35%. Oltre un terzo dei morti totali in più rispetto alla norma. Il territorio che ne esce meglio, invece, è Monza. Attesa di vita maschile di 80 anni e un calo di (soli) 1,7 anni.