Covid: "La curva dei contagi è stabile. Presto più libertà"

Brusaferro, presidente Iss: "Rispettando le misure, con l'estate la situazione migliorerà". Scende l'Rt e dopo i vaccini dati positivi da medici e Rsa. Ospedali sotto stress

Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss

Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss

Roma, 26 marzo 2021 - Una stabilizzazione nella curva dei contagi. dopo un lungo periodo di crescita, ma anche segnali confortanti sul fronte delle categorie di popolazione considerate a rischio. Con i vaccini come arma per vedere uno spiraglio di libertà. A fare il punto è Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, nel corso del punto stampa sui dati di monitoraggio della cabina di regia sull'ermergenza. "Nelle ultime settimane", dice Brusaferro.  c'è stata "una ricrescita della circolazione un po' in tutti i Paesi europei. Nelle ultime settimane la curva è cresciuta, poi c'e' stato un rallentamento, oggi abbiamo i primi segnali di stabilizzazione".  L'incidenza a 7 giorni, con la soglia dei 250 per 100 mila abitanti, "vede il dato che è sceso sotto i 247, contro i 270 della settimana scorsa. Il dato Rt ci mostra una lieve decrescita a 1,08, questo dato segna allentamento dell'Rt che comunque rimane sopra l'1".

Vaccini e contagi

 L'effetto dei vaccini, pur in una campagna che ancora procede a macchia di leopardo, si vede sulle categorie che per prime sono state sottoposte all'immunizzazione. "Si continua a vedere un decremento dei casi negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione. Elemento importante ed effetto positivo delle vaccinazioni". Un discorso che si può fare anche rispetto agli ospiti delle Rsa. Brusaferro infatti sottolinea come una "buona notizia" l'andamento "dei focolai nelle Rsa. Rispetto alle strutture ospedaliere, il decremento dei focolai è continuo e significativo". Ricordando "che queste strutture sono stato il primo target della vaccinazione insieme agli operatori sanitari".

Si è stabilizzata anche l'età media dei contagiati. "L'età media dei casi in Italia rimane stabile tra i 40 e i 50 anni". Resta però il probelma dell'occupazione dei posti letto negli ospedali e, in particolare nei reparti di Rianimazione. Oggi "il 39% dei posti nelle terapie intensive sono occupati da pazienti Covid, erano il 36% la scorsa settimana", mentre nelle altre aree mediche "i malati Covid sono il 46%".  Ma intanto "un gruppo di lavoro sta completando l'aggiornamento delle indicazioni" per le cure domiciliari "che sarà disponibile a breve, si sta finalizzando ma è praticamente pronto".

Nuovi test

Brusaferro risponde anche sull'ipotesi di utilizzare test salivari per la diagnosi di positività a SarsCov2, ad esempio a campione sugli studenti con la riapertura delle scuole: "Stanno emergendo nuove tecnologie e nuovi studi ed è molto importante, una volta avuta la disponibilità tecnologica, validarli e poi testarli sul campo per poter sfruttare al meglio le loro potenzialità. Su questo ci sono impegni importanti da parte di alcune regioni". "In questo momento - precisa però - l'Iss non sta facendo valutazioni di questo tipo ma sappiamo che ci sono contesti regionali dove si stanno facendo degli studi e si guarderanno con grande interesse". Per il direttore generale della Prevenzione del minsitero della Salute Gianni Rezza "vorremmo avere dei test salivari perché il loro utilizzo è molto più agevole nel caso dei bambini, ma allo stesso tempo vogliamo essere sicuri sulle caratteristiche di questi test, cioè che abbiano una elevata sensibilità e specificità".

L'estate

Nel complesso la stabilizzazione attuale della curva e la campagna vaccinale in corso imprimono fiducia in vista dei mesi più caldi. "Abbiamo dimostrato che adottando tempestivamente delle misure si possono modellare le curve. Accanto a questo sforzo oggi abbiamo uno strumento in più, la vaccinazione - sottolinea il presidente dell'Iss -. Chiaramente la buona stagione favorisce la possibilità di stare all'aria aperta, e questo va molto meglio. Il combinato di questi fattori ci fa sperare che questa circolazione possa essere ridotta, e che man mano che si riporta a livelli più controllabili possiamo adottare misure di rilassamento per recuperare maggiori spazi di liberta'".  In sostanza "attraverso gli sforzi di queste settimane, con il rispetto rigoroso delle misure, potremo andare verso scenari migliori".

Il monitoraggio

Il monitoraggio settimanale (periodo fra il 3 e il 16 marzo) della cabina di regia - che influenza poi le decisioni sui colori delle regioni - ha evidenziato un Rt medio calcolato sui casi sintomatici pari a 1,08 (range 0,93- 1,21), in diminuzione rispetto alla settimana precedente, anche se ancora sopra uno. "Si osserva un miglioramento complessivo del rischio, sebbene complessivamente ancora alto. Cinque Regioni (Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia e Toscana) hanno un livello di rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020. Tredici Regioni/PPAA (tra cui la Lombardia, ndr) hanno una classificazione di rischio moderato (di cui dieci ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre hanno una classificazione di rischio basso (Basilicata, Campania, e la Provincia Autonoma di Bolzano). Tredici Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, una Regione (Valle d'Aosta) ha un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,5 e un'altra (Calabria) ha un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,25".