Coronavirus, 40% spostamenti: "Buonsenso, impossibile controllare 10 milioni di persone"

Regione: bene Milano (35%), male Lodi (67%) e Varese (68%). Confermati picchi fasce orari: centro giornata, alle 20 e alle 23

Il vice presidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala

Il vice presidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala

Milano, 10 aprile 2020 - Non accenna a diminuire il dato della mobilità in Lombardia: anche per la giornata di ieri si è attestata al 40%. Si tratta del terzo giorno consecutivo in cui si è registrata questa soglia che comporta un aumento dei lombardi in spostamento rispetto alla scorsa settimana, considerando che "giovedì eravamo al 37% e al 38% lunedì". A tracciare il quadro dei dati provenienti dalla celle telefoniche degli smartphone è stato, come di consueto, il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala. Si confermano anche le fasce orario con picchi di movimento nelle ore centrali della giornata, alle 20 e alle 23, dati su "cui sono in corso approfondimenti che non sono facili perché per rispetto della privacy dobbiamo basarci solo sugli spostamenti delle celle telefoniche", ha aggiunto Sala intervenendo a Sky Tg24.

Il vicepresidente ha ricordato che "il distanziamento sociale è l'unica arma sicura per sconfiggere il virus", e che quindi sono vietati anche assembramenti nei cortili condominiali, e ha fatto appello al "buonsenso dei cittadini" perché, nonostante siano aumentati i controlli, "le forze dell'ordine non possono controllare 10 milioni di persone, questo virus lo combattiamo se tutti rispettiamo le norme". "La maggiore mobilità di oggi, potrebbe causarci problemi in fase di riapertura perché quello che facciamo oggi lo vedremo tra 8 10 giorni, in termini di contagio, e se ci sarà l'apertura rischieremo di aumentare ancora di più i contagi", ha concluso. 

Dal punto di vista della mobilità "aumentata al 40% rispetto alla scorsa settimana", il quadro descritto da Sala varia da provincia a provincia, dove si va "dal buon dato di Milano, a Lodi e Varese, che sono molto alti". Nella provincia del capoluogo lombardo, nello specifico, il tasso ultimo di mobilità registrato è del 35%, a Monza si sale al 53%, Mantova 47%, Cremona 57%, Pavia 56%, Sondrio 61%, Como 56%, Lecco 59%, Brescia 48%, fino a raggiungere i picchi di Lodi e Varese, pari rispettivamente al 67 e al 68 per cento.