Coronavirus, rientri dall’estero: è caos. Isolamento no, tampone sì

Indicazioni contrastanti d alle Ats e assenza di test negli aeroporti. La Regione chiarisce e si scusa: "Tante chiamate e difficoltà di comunicazione"

Malpensa

Malpensa

Milano, 15 agosto 2020 -  «Mi scuso personalmente per le difficoltà di comunicazione riscontrate ieri da molti cittadini nella comunicazione con il numero unico 116.117. Sono pervenute in poche ore più di 13mila chiamate, ma già in serata le maggiori criticità sono state superate, con tempi di attesa accettabili». Così l’assessore al Welfare Giulio Gallera. Sul tavolo il “caos“ rientri dall’estero. I controlli annunciati per chi torna da Spagna, Croazia, Grecia, Malta non sono stati effettuati. «Non si possono fare perché a  Malpensa c’è un posto di pronto soccorso e non un ospedale per la diagnostica. Una situazione estendibile a tutta Italia. Non ci sono aeroporti dove si possano fare accertamenti con tamponi, a meno di piccolissimi scali con 100 passeggeri al giorno, non certo i 6.000 previsti nel periodo di Ferragosto tra Malpensa e Linate» spiegano dall’Usmaf. Passeggeri frastornati, anche per le indicazioni contrastanti date dalle varie Ats. Insubria e Milano città metropolitana indicavano la necessità di isolamento in attesa del tampone, Pavia non specificava ad esempio. Nella serata di ieri è arrivato il chiarimento della Regione che si è interfacciata con il ministero della Salute. 

«Non si applica nessun isolamento fiduciario per chi rientra da Spagna, Croazia, Grecia e Malta ma l’adozione rigorosa delle misure igienico sanitarie previste già dal Dpcm del 7 agosto 2020 con particolare riguardo all’uso continuativo delle mascherine e della limitazione allo stretto necessario degli spostamenti». Il presidente Attilio Fontana e Gallera hanno specificato le modalità applicative, concordate con il ministero, dell’ordinanza del 12 agosto. «L’introduzione di tali modalità deriva dal fattoche la situazione dei contagi in Lombardia è tuttora sotto controllo e in considerazione dell’imminente inizio delle attività lavorative per chi rientra dalle vacanze. Resta inteso che in presenza di sintomi è opportuno contattare con urgenza il proprio medico di base». 

Di fatto, dunque, permane la necessità di segnalare l’ingresso in Italia per chi arriva da Croazia, Grecia, Spagna e Malta al dipartimento di prevenzione di Ats. Successivamente si deve presentare l’esito del tampone effettuato nelle 72 ore antecedenti il rientro in Italia, oppure effettuare un nuovo test entro 48 ore dall’arrivo a casa. «Abbiamo voluto chiarire le regole per chi rientra per non lasciare le persone in isolamento rischiando di creare problemi a chi deve andare a lavorare. Ora i siti delle Ats aggiorneranno le informazioni» chiude Gallera. 

L’invito è «ad agire nella massima serenità, essendo quella in corso un’azione importante di screening preventiva, e non uno stato di emergenza». Dall’altra parte, però, «va rilevato che in base all’ultimo report settimanale del ministero della Salute, nella settimana tra il 3 e il 9 agosto (dati aggiornati all’11) i nuovi casi positivi diagnosticati in Lombardia sono 539. Di questi, 273, ossia il 50,6 per cento, sono importati da Stato estero». Un monito, poi, è arrivato da Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università di Milano: «I dati attuali in Italia mostrano che siamo in un trend non positivo. C’è un continuo aumento dei casi anche in termini percentuali rispetto al numero dei tamponi eseguiti. È una situazione non piacevole che necessita di una presa di coscienza da parte dei cittadini: collaborino al meglio. È fondamentale il mantenimento di una situazione che ci vede messi meglio rispetto alle nazioni intorno a noi. Manteniamola, anche in vista della riapertura delle scuole»