
Il sindaco Giorgio Gori nel corso del sopralluogo effettuato nei padiglioni della Fiera
Bergamo, 19 marzo 2020 - Sembrava fatta e invece alla fine ci si è messa un’incognita. Nel pomeriggio di ieri la Regione ha chiesto al presidente e al direttore generale della Sanità Ana di sospendere la realizzazione dell’ospedale da campo che gli Alpini stavano già montando a Bergamo per poterla, eventualmente, riprendere "non appena si renderà disponibile il personale medico necessario per la gestione sanitaria della stessa", si legge nella nota, firmata dal direttore generale territorio e protezione civile di Regione Lombardia Roberto Laffi, inviata nel pomeriggio di ieri a Sebastiano Favero, presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini, e Sergio Rizzini, direttore generale della Sanità Ana, oltre che al capo della Protezione Civile Giulio Borrelli e alla direzione generale Welfare.
"Oggi - assicura l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera - ci sarà un incontro chiarificatore per sbloccare la questione". Polemico il sindaco di Bergamo Giorgio Gori: "Era chiaro a tutti che un ospedale da campo si poteva realizzare solo avendo certezza rispetto alla disponibilità del personale necessario - medici e infermieri - e delle attrezzature mediche. Se questa certezza non c’era, e a leggere la comunicazione del Direttore Generale della Protezione civile della Regione si capisce che ancora non c’è, non si doveva far partire la macchina, mobilitare risorse, esporre i vertici nazionali della Protezione Civile e le istituzioni locali. Mi auguro vivamente - sottolinea - che si tratti solo di uno stop temporaneo e che la soluzione si trovi nelle prossime ore".
E dire che la giornata di ieri era partita sotto ben altri auspici: ieri mattina c’è stato l’ultimo sopralluogo nei locali della Fiera con il sindaco Giorgio Gori, il 118, le tute gialle e i dirigenti di Ats e Asst, mentre già gli operai stendevano i teloni per terra. Con i volontari dell’Ana pronti a montare le loro strutture, "anche se una parte deve ancora arrivare dal polo logistico della protezione civile di Avezzano", precisavano. "Se tutto arriva in tempo, in sette-dieci giorni accoglieremo i pazienti".
Stando al progetto, ora rimesso in forse, al posto degli stand della Fiera di Bergamo i padiglioni dovevano ospitare due ambulatori attrezzati per ogni evenienza, un container con la radiologia, un laboratorio di analisi. Poi ancora, la farmacia e due postazioni di terapia intensiva per i pazienti che dovessero peggiorare oltre a quattro grandi tensostrutture con duecento posti letto per i pazienti meno gravi, container per i bagni e le docce, mentre per cucinare verranno usati gli impianti della fiera.