REDAZIONE CRONACA

Fase 2 in Lombardia: riaprono negozi, bar, ristoranti e parrucchieri. Milano: musei chiusi

Via libera a molte attività da lunedì 18 maggio. Per palestre e piscine si dovrà attendere il 25

Coronavirus, parrucchiere al lavoro durante la fase 2 (Ansa)

Milano, 17 maggio 2020 -  "Da lunedì compiremo un altro importante passo avanti verso la nuova normalità. Sono certo che i lombardi sapranno agire responsabilmente e nel rispetto delle regole", ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana annunciando l'ordinanza sulla riapertura di alcune attività da domani, 18 maggio. Ieri è stata infatti raggiunta l'intesa tra Governo e Regioni e in serata il premier Giuseppe Conte ha tenuto una conferenza stampa per anticipare i dettagli del nuovo Dpcm, mentre Regione Lombardia ha anticipato i contenuti dell'ordinanza che avrà effetto fino a domenica 31 maggio.

Ma ecco in dettaglio alcune anticipazioni. "Regione Lombardia ha deciso di riaprire musei, ristoranti, bar, parrucchieri, estetiste e molte altre attività commerciali. Via libera anche alle funzioni religiose", si legge in una nota del Pirellone. Palestre e piscine invece riapriranno il 25 maggio. Sarà obbligatoria la misurazione della febbre per i clienti dei ristoranti. Per il resto, in linea di massima, si seguiranno le indicazioni previste dalle linee guida delle Regioni e indicate già ieri al governo. "Su tutto il territorio regionale - si legge ancora nella nota della Regione - permane poi l'obbligo di portare la mascherina o altri indumenti utili a coprire le vie respiratorie anche all'aperto. Così come restano in vigore le disposizioni previste nella precedente ordinanza in tema di organizzazione del lavoro". 

I musei milanesi rinviano l'apertura

Domani a Milano non riapriranno musei civici e biblioteche. Porte ancora chiuse quindi per il Museo del Novecento, per la Galleria di Arte Moderna, per il Museo archeologico, per i Musei del Castello Sforzesco, per il Mudec, per citare solo alcuni dei principali istituti civici della città. Secondo il piano sperimentale delle riaperture elaborato in un primo tempo dal Comune, i musei civici dovevano riaprire le porte ai visitatori, a  giorni alterni, con ingressi contingentati e su prenotazione, da martedì 19 maggio, visto che lunedì è giorno di chiusura, ma l'amministrazione ha deciso di rimandare e di utilizzare la settimana prossima come test a porte chiuse di tutti i protocolli di sicurezza e sanificazione. "Aprire al pubblico gli istituti culturali, musei e  biblioteche, è un'operazione complessa e articolata, e non può essere disposta da un giorno all'altro", come ha spiegato l'assessore alla Cultura del Comune, Filippo Del Corno

Proprio come i musei i civici di Milano, anche la Pinacoteca di Brera rimarrà ancora chiusa e darà il via a un "rodaggio" a porte chiuse per poter fare tutte le verifiche procedurali necessarie per far ripartire in totale sicurezza la frequentazione da parte del pubblico. Una gestione, spiegano dalla Pinacoteca, molto complessa che non si esaurisce in mascherine, guanti, gel e ingressi contigentati e che quindi ha ancora bisogno di tempo per entrare a pieno regime.