Coronavirus, terzo giorno senza decessi. In Lombardia 74 casi, calano i ricoveri

11 sono ‘debolmente positivi’ e 12 derivano da test . Stabili terapie intensive, scendono altri ricoveri. Gallera: "Dati inducono a ottimismo e speranza"

Emergenza Coronavirus

Emergenza Coronavirus

MIlano, 26 luglio 2020 - Sono 74 i nuovi casi di coronavirus accertati nelle ultime 24 ore in Lombardia. Nella giornata odierna effettuati 8.057 tamponi (per un totale di 1.261.557 da inizio emergenza Covid). Il dato è in calo rispetto a ieri quando i nuovi contagi erano 79, a fronte però di 10.725 tamponi. Come reso noto dalla regione dei nuovi positivi 11 risultano ‘debolmente positivi’ e 12 derivano da test sierologici. La notizia migliore arriva dal fronte dei decessi: per il terzo giorno di fila in Lombardia non si è registrata alcuna vittima, pertanto il totale dei decessi è fermo a quota 16.801. Andando invece sul versante ospedaliero resta stabile il numero dei ricoverati in terapia intensiva (13) mentre cala - dopo due giorni di lieve incremento - il numero dei pazienti ricoverati negli altri reparti, oggi -9 (per un totale di 139). In aumento i guariti/dimessi: oggi +78. Ciò porta il dato complessivo relativo a 72.349 (70.471 guariti e 1.878 dimessi). 

I dati delle province

Andando a una analisi delle distribuzione territoriale dei nuovi casi oggi a far registrare il più alto numero di casi è la provincia di Bergamo, con un aumento di 25 unità. Seguono la provincia di Milano, in netto calo rispetto a ieri, con 13 casi nella Città Metropolitana, di cui 10 a Milano città. Terza per nuovi contagi è Brescia, oggi a +9. A Varese l'incremento giornaliero è di +8, a Monza e Brianza +6. Tre nuovi casi a Como, 2 a Cremona e Sondrio. Aumento di una sola unità a Lecco e Pavia, mentre Lodi fa registrare zero contagi. 

I dati di domenica 26 luglio
I dati di domenica 26 luglio

Lombardia prima per nuovi contagi, terza per ricoveri

In Italia sono 255 i nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore, con 5 decessi. Anche oggi la Lombardia è la regione con l'incremento più ampio di nuovi casi giornalieri, seguita da Emilia-Romagna (+61), Veneto e Lazio (+19) e Toscana (+15). Per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva al primo posto c'è sempre la Lombardia (13), seguita da Lazio (9) e Piemonte (5). La Lombardia è invece terza per ricoveri negli altri reparti (139 oggi) alle spalle di Lazio (189) e Piemonte (143). Dietro si trova l'Emilia-Romagna, con 79 ricoveri. (Tutti i dati regione per regione)

Gallera: dati che danno speranza e ottimismo

"Il terzo giorno consecutivo senza decessi ci induce alla speranza e all'ottimismo - ha commentato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera -. Oggi si registra un nuovo calo dei pazienti ricoverati nei reparti dei nostri ospedali (a quota 139, 9 meno di ieri) mente rimane senza variazioni (13) il numero delle persone in terapia intensiva. Dei 74 nuovi casi odierni, 12 derivano da tamponi effettuati a seguito di positivita' a test sierologico e 11 sono debolmente positivi. Zero casi in provincia di Lodi".

Il governatore della Regione Attilio Fontana in merito al terzo giorno senza decessi ha commentato: "Questo è il dato più importante nella battaglia al virus - ha scritto su Facebook -. Anche gli altri dati, afferenti contagi e ricoveri, continuano a scendere. La strada intrapresa in questi mesi ci sta portando a dominare l'epidemia, l'impegno dei lombardi resta sempre l'elemento di forza".

Pregliasco: focolai erano attesi ma serve prudenza

In merito all'andamento dell'emergenza Covid in Italia il virologo dell'Università di Milano Fabrizio Pregliasco, si è detto non troppo allarmato per l'altalena di positivi registrata nell'ultima settimana: "Resto ottimista ma prudente. Per questo leggo le oscillazioni nel numero dei casi quotidiani di Covid-19 come un aspetto positivo, legato alla capacità di individuare e contenere i focolai. Stiamo parlando, infatti, di numeri comunque contenuti"."In questa fase la presenza di focolai è attesa, quello che è cruciale è individuarli rapidamente e isolare i contatti, per disinnescarli" ha sottolineato.  Un elemento "cruciale per evitare lo spauracchio di una situazione peggiore nei prossimi mesi. Ecco - aggiunge - penso che occorra tenere conto di questi fenomeni per organizzarci al meglio in vista della stagione autunnale. Insomma, sulla base dei dati e di quello che vedo resto ottimista e prudente: non è facile dare un messaggio equilibrato alla popolazione", che mostra anche una certa stanchezza. Ma "secondo me è corretto ricordare a tutti che il virus circola, e che possiamo fare molto come singoli per tenere la situazione sotto controllo: rispettare le indicazioni e dunque evitare assembramenti, mantenere il distanziamento, curare l'igiene delle mani e indossare la mascherina quando serve".

Gismondo: fase di circolazione innocua

Per Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano "stiamo vivendo una fase, che ci auguriamo si mantenga, di circolazione innocua. Non c'è motivo di allarme ma di attenzione per circoscrivere i casi interni ed individuare immediatamente quelli importati. A questo va aggiunto un corretto comportamento". "Come detto dal ministero della Salute - ha aggiunto Gismondo - l'Rt nazionale è al di sotto di 1 e la situazione di basso rischio. È vero che ci sono dei focolai - osserva - ma sono tutti circoscritti. Il virus non sta tornando, c'è e non sappiamo da quando è fra di noi. La tranquillità del momento, dunque - conclude - deve essere dettata dalla quasi totale assenza di malattia".

Signorelli: serve cautela, il virus c'è

Per Carlo Signorelli, docente di Igiene e Sanità pubblica all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano e all'università di Parma:  "Il virus c'è e sta circolando. Questo è un dato di fatto, nonostante le previsioni, che si sono rivelate sbagliate, che davano a zero i contagi in tutte le regioni, con le varie date di quanto sarebbe successo", ha detto all'Adnkronos. Per Signorelli Sars-CoV-2 "continua a circolare, anche se a livelli non tali da generare numeri crescenti ma neanche da scendere allo zero. E questa situazione non ci può lasciare tranquilli".  Quanto a previsioni future, Signorelli le ritiene "inutili, perché - sottolinea - si rischia di spararla grossa in un senso o in un altro, bisogna essere molto equilibrati ammettendo che non sappiamo cosa succederà nei prossimi mesi. Qualcosa sappiamo e qualche cautela la dobbiamo prendere, perché non possiamo permetterci far circolare il virus liberamente"