Coronavirus in Lombardia, 42.161 casi: "Contagio rallenta anche a Milano" / I DATI

Ancora drammatico il numero dei decessi: 6.818 (+458). Crescono i dimessi, +1082 in un giorno. Gallera: "Confermato trend in calo"

Lotta al coronavirus, impegnato anche l'esercito (Dire)

Lotta al coronavirus, impegnato anche l'esercito (Dire)

Milano, 30 marzo 2020 - Emergenza Coronavirus in Lombardia, in base ai dati di oggi (lunedì 30 marzo) forniti dalla Regione sono 42.161 le persone contagiate (+1154 rispetto a ieri quando era +1592). Ancora drammatico il numero dei decessi registrati, che hanno toccato quota 6.818 (+458 rispetto a domenica). I dimessi sono "10.337, +1.082. Inoltre, secondo quanto riferito da Gallera, i ricoverati segnano "+202 (totale 11.815) e le persone in terapia intensiva +2 (1.330)". Il dato sulle terapie intensiva significa che "vengono occupati due posti in più in terapia intensiva". I tamponi effettuati, ad oggi, sono 111.057. "I numeri di oggi confermano fortunatamente i trend e le curve" ha detto l'assessore Giulio Gallera.

Il dramma dei decessi

Quello dei decessi per coronavirus "sarà purtroppo l'ultimo dato a migliorare: prima migliorano gli accessi al pronto soccorso, poi le persone ricoverate in ospedale, e poi purtroppo quello dei morti" ha detto l'assessore Gallera, durante l'aggiornamento della situazione sanitaria. In effetti - ha però considerato - il "dato complessivo dei morti non fotografa l'intera situazione, lo sappiamo, perché molte persone decedono al proprio domicilio e in altre realtà" come le Rsa "senza essere state tamponate". Un fatto rilevato anche da molti sindaci soprattutto nella bergamasca. "Questo - ha concluso Gallera - è un dramma che sta segnando in maniera profonda la nostra terra e lo ricorderemo".

 

I dati delle province

Contagi in calo nelle province più colpite dall'epidemia di coronavirus. A Milano e provincia ci sono 8.676 positivi, più 347 casi rispetto a ieri. A Milano città sono 3.560, più 154, in buona diminuzione rispetto alla crescita comunicata ieri che era di 247. A Bergamo i positivi sono aumentati di 137 persone (ieri 178) per un totale di 8664 mentre a Brescia la crescita è stata di 200 contagiati (ieri 335) per un totale della provincia di 8213. Nel Lodigiano prosegue il trend di aumenti contenuti, +29 rispetto ai +28 di ieri, totale 2058. In provincia di Como si raggiunge quota 1062 (+47), mentre a Cremona quota 3788 (+26; ieri era +157); a Lecco 1437, con un aumento di 56 in linea con ieri. Monza e Brianza ha ad oggi 2362 positivi con 97 nuovi rilevati (dato buono considerando che ieri erano stati 179); Mantova ne ha in tutto 1617 (+67), Pavia 2036, in linea con ieri (+92 oggi; +97 ieri), mentre il contagio è più lento a Sondrio, dove i casi aumentano di soli 24 (totale 446) e a Varese, di 54 (totale 866).

Concentrandosi solo sui capoluoghi di provincia ed escludendo Milano, è Brescia a guidare la classifica con 1249 (+20, ieri era +45), mentre a Bergamo città i casi rilevati sono 1088 (oggi +20; ieri +33). Monza presenta un totale di 421 (oggi +11; ieri +33). Buono il trend di Codogno, ex prima zona rossa, dove c'è  solo un nuovo positivo a fronte dei 5 di ieri.

Degenze di sorveglianza

Importante anche il tema delle degenze di sorveglianza. "Sono strutture dove abbiamo iniziato a collocare e collocheremo persone clinicamente guarite (ma non ancora negativizzate) e le persone che arrivano dal territorio". L'obiettivo – ha detto Gallera - è arrivare a oltre 3mila posti letto, a partire da Milano all'hotel Michelangelo (dedicate a forze dell'ordine e polizia penitenziaria). Saranno poi attivate delle unità speciali di continuità assistenziale che visiteranno i malati a casa e ne valuteranno le condizioni anche per capire se collocarli in degenze di sorveglianza. 

I posti in terapia intensiva

"Non ci fermiamo da nessun punto di vista, i dati vanno meglio ma il nostro lavoro continua incessante" ha detto l'assessore Gallera sottolineando che "fino al 27 febbraio avevamo 724 posti in terapia intensiva, oggi siamo a 1650 posti. È uno sforzo titanico ma anche questo non è ancora sufficiente": "Non ci siamo mai voluti arrendere di fronte alla cavalcata di questo virus, abbiamo anche provato a costruire qualcosa che sembrava un sogno, qualcosa di inarrivabile, cioè un ospedale all'interno della fiera" e da "tra domenica e lunedì inizieremo a accogliere i primi pazienti e sposteremo ancora più in là la linea di difesa della regione lombardia".  

Le mascherine

"Oggi c'è stato lo straordinario gesto che ha fatto una signora milanese, Angela, che ci ha fatto recapitare una busta con mascherine fatte a mano con stoffa con il messaggio: 'Sono un'ottantenne di Milano, amo la vita. Forza e ce la faremo'. Questo dono ci aiuta a dare un messaggio importante sul tema delle mascherine. Dovremo abituarci a usarla tutti". Gallera ha ribadito che è partita una produzione lombarda di questi dispositivi. "Quindi arriveranno in maniera più strutturata e importante. È sempre importante proteggerci e proteggere gli altri, questo deve diventare una costante. Quindi tutto ciò che serve per far filtro è importante, come si evince dal regalo della signora milanese".

Meno spostamenti

"I lombardi si muovono sempre meno. I rilevamenti degli spostamenti, elaborati in base al cambio delle celle telefoniche degli smartphone, mostrano un continuo e costante calo degli spostamenti nel territorio lombardo come dimostrano i dati ricevuti dal monitoraggio effettuato. "Il dato di ieri della mobilitò lombarda à del 24%, in calo rispetto alla precedente domenica" ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala. "Anche calcolando che abbiamo avuto un'ora in meno, a causa del passaggio all'ora legale - ha aggiunto - e' un dato molto basso visto che la domenica prima era del 26%". I dati hanno rilevato un drastico calo anche durante tutta la settimana e ciò significa che i lombardi hanno capito l'importanza di restare a casa per evitare che il contagio possa espandersi. "I dati parlano di una riduzione sistematica di uno o due punti anche nei giorni feriali. Un punto percentuale significa - ha chiarito il vicepresidente Sala - qualche decina di migliaia di persone. I controlli hanno aiutato moltissimo, ma molto di piu' il senso di responsabilita' delle persone che hanno compreso che l'isolamento sociale rappresenta la miglior risposta al possibile sviluppo del virus".

Test per presenza di anticorpi

Come spiegato da Gallera "è partita la prima attività di valutazione, un progetto scientifico su 100 diversi tipologie di test per determinare la presenza di anticorpi". "Si parla molto dei test virologici - ha detto Gallera - i primi che abbiamo, fatti a Pavia con i kit delle prime società, ci hanno dato un un risultato non soddisfacente: su 10 pazienti ricoverati, per 8 il risultato è stato negativo perchè non avevano ancora sviluppato gli anticorpi. Tuttavia questo è un tema che va affrontato, soprattutto in tema di reagenti che a livello nazionale non si riescono a trovare", ha aggiunto spiegando che anche nelle altre regioni la potenzialità per fare molti più test c'è ma mancano i reagenti.

L'ospedale in Fiera Milano

Ariveranno "tra domenica e lunedì" i primi pazienti nel nuovo centro di terapia intensiva allestito all'interno della Fiera di Milano e dedicato alla gestione dei pazienti Covid. Lo ha annunciato l'assessore al Welfare Giulio Gallera, interpellato dall'Ansa, spiegando che il "coordinamento scientifico" dei padiglioni "sarà affidato al professor Antonio Pesenti", direttore dell'Anestesia e Rrianimazione del Policlinico di Milano. "Questo è l'orgoglio lombardo, la Lombardia che costruisce speranza", ha detto Gallera.